rotate-mobile
Coronavirus

Coronavirus, allarme per le donne in casa con uomini violenti: un fondo per le vittime

L'iniziativa di ActionAid, che lancia Closed4women, un fondo per i centri antiviolenza

Un fondo di pronto intervento per permettere ai centri antiviolenza di sostenere le spese impreviste e di continuare a supportare le donne assistite nell’attuale fase di emergenza causata dal Coronavirus e nel periodo post-emergenza. 

È l’iniziativa "#Closed4women", messa in campo da ActionAid, per dare una risposta rapida e efficace alla crescita esponenziale della violenza di genere durante il periodo di isolamento forzato in casa causato dalla pandemia. 

La forte diminuzione delle chiamate al numero 1522 e delle richieste ai centri antiviolenza - sottolineano dall'associazione - "ha evidenziato la difficoltà delle donne di avere spazi e possibilità sicure per chiedere aiuto, a causa della presenza assidua dentro le mura domestiche del partner. L’acuirsi di situazioni di conflittualità e violenza avrà come conseguenza, nel periodo immediatamente successivo all’isolamento, l’aumento delle richieste di aiuto ai centri antiviolenza e delle case rifugio, la cui esistenza e sostenibilità rischiano di essere messe in pericolo dall’emergenza".

Il Fondo #Closed4women con uno stanziamento iniziale di 40mila euro aiuterà nel concreto l’operatività dei centri antiviolenza e delle donne assistite, "rafforzando il sistema di protezione delle donne che subiscono violenza domestica".

"Abbiamo calcolato - fanno sapere da ActionAid - che le risorse oggi a disposizione ci permetteranno, ad esempio, di sostenere i percorsi di 40 donne, mettere in sicurezza le operatrici e le donne di 25 case rifugio, supportare 10 centri antiviolenza e assicurare assistenza psicologica con operatrici specializzate". 

“La fuoriuscita dalla violenza è un percorso lungo e difficile che, se interrotto, può mettere a repentaglio non solo il suo buon esito, ma anche la vita stessa delle donne assistite. Da Nord a Sud del Paese, le operatrici delle strutture di accoglienza stanno facendo sforzi enormi in favore delle donne e dei loro figli e figlie. Le spese impreviste, il ritardo sull’erogazione dei fondi statali e la crisi economica che sta avanzando mettono in pericolo la sostenibilità e la vita stessa dei centri. Per questo ActionAid ha deciso di intervenire con un Fondo che garantisca i bisogni più urgenti delle strutture di accoglienza e delle donne”, spiega Elisa Visconti, responsabile programmi ActionAid Italia.

ActionAid insieme ai centri antiviolenza del Paese ha mappato le esigenze e le criticità delle strutture che operano nelle grandi e nelle piccole città, da Milano a Roma, da Padova all’Aquila, confrontandosi con associazioni e con reti nazionali. Le più urgenti sono le scorte di dispositivi sanitari "non sufficienti in tutte le strutture. I centri oggi chiusi chiedono sostegno per dare continuità ai servizi di supporto psicologico e legale - sottolineano dall'associazione -. Le donne assistite già avviate in percorsi di autonomia e di inserimento lavorativo, a causa della sospensione dal lavoro, sono impossibilitate a pagare l’affitto, le bollette, le spese condominiali e, soprattutto, le spese di prima necessità. Tale situazione rischia di rendere le donne nuovamente esposte alla violenza, soprattutto nei casi di maggiore fragilità in cui - concludono - proprio per ragioni economiche, potrebbero essere costrette a ricontattare il maltrattante".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, allarme per le donne in casa con uomini violenti: un fondo per le vittime

MilanoToday è in caricamento