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Coronavirus

Milano, folla in strada nel primo giorno di zona gialla: "Una nuova ondata per lo shopping?"

Il post, critico, dell'assessore Maran: "Se non è indispensabile, meglio non uscire"

"Ha davvero senso rischiare una nuova ondata per qualche giorno di shopping e vacanza?". Musica e testo di Pierfrancesco Maran, assessore al verde e all'urbanistica del comune di Milano, che domenica sera con un post su Facebook ha voluto dire la sua sulle scene che si sono viste nel primo giorno di zona gialla per il capoluogo meneghino. Sotto la Madonnina, infatti, il primo giorno di "normalità" dopo lunghe settimane di restrizioni legate alla zona rossa e a quella arancione per l'emergenza coronavirus è stato decisamente all'insegna della voglia di libertà, con folla in centro, code fuori dai negozi e assembramenti praticamente ovunque. 

Così, mentre dal governo trapelava già ipotesi di nuovi lockdown per i giorni di festa, Maran su Facebook invitata tutti - colleghi politici compresi - alla responsabilità, pur specificando che la sua "è una valutazione personale e non del Comune di Milano". "Mi sembra chiaro che siamo tutti stufi delle restrizioni e che ora che è aperto (quasi) tutto abbiamo voglia di riprenderci spazi e uscire, a Milano come in tutto il Paese. Infatti le strade di ogni città sono strapiene con assembramenti enormi che, anche se quasi tutti indossano le mascherine, possono creare le condizioni per una terza ondata, o forse solo per il rilancio dell'onda ancora in corso", ha scritto l'esponente di palazzo Marino.

Video | Milano, che folla nel primo giorno di zona gialla

"Sono cose che stanno avvenendo nel pieno rispetto delle norme vigenti perché oggi le voci forti son quelle di chi dice che bisogna riaprire tutto, consentire ogni spostamento, le vacanze invernali, i ristoranti - ha proseguito -, dando però la sensazione che l'emergenza sia finita portando tutti a stare ammassati nei luoghi solitamente frequentati. Ognuno ha le sue ragioni e necessità, così come chi propone di riaprire e a volte ha le sue convenienze politiche, ma il risultato è che in due settimane possiamo giocarci mesi di sacrifici", ha rimarcato Maran. 

"Io credo che quello che vediamo sia uno sbaglio, che convenga avere un dicembre tranquillo, limitare fortemente le occasioni di socialità e di shopping massivo, che sia un sacrificio accettabile passare le festività solo con gli affetti più stretti se questo ci consentirà di evitare un inizio del 2021 con restrizioni come quelle che subiamo da ottobre. Penso che oggi - ha concluso l'assessore, in una sorta di appello - le istituzioni debbano concentrarsi sul messaggio principale da lasciare ai cittadini: se non è indispensabile uscire è meglio non farlo".
 

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