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Che cos'è Aria spa, la società "soggetta a regione Lombardia" con cui ce l'ha la regione

Cronistoria della società regionale con cui ce l'hanno tutti, anche i vertici del Pirellone

In principio furono le difficoltà, comprensibili, a reperire mascherine e dispositivi di protezione individuale per i medici degli ospedali che stavano iniziando a conoscere da vicino l'emergenza covid. Poi è arrivato il caso dei camici del cognato di Fontana, con tanto di strascichi giudiziari. Quindi è stata la volta dell'app di tracciamento "made in Lombardia", abbastanza fallimentare, e dei vaccini antinfluenzali arrivati col contagocce e pagati a peso d'oro. Alla fine, in una sorta di amaro "dulcis in fundo", c'è stato il caos per gli appuntamenti per gli altri vaccini, quelli anti coronavirus. 

Un'onda sembra più grande, fino a diventare uno tsunami, che ha finito per travolgere "Aria spa". Ma che cos'è la società con cui ce l'hanno tutti, compresi i vertici di regione Lombardia? La risposta è nel nome: Aria sta per "azienda regionale per l'innovazione e gli acquisti". E la specifica forse più importante è scritta in fondo al sito, in una riga blu: "Società soggetta a direzione e coordinamento da parte della Regione Lombardia".

Già perché i "genitori" di Aria spa sono proprio gli stessi vertici regionali che adesso la scaricano. Qui viene in soccorso ancora una volta il sito, che ripercorre "la nostra storia". Aria nasce il 1 luglio 2019 - il percorso sarà completo esattamente un anno dopo - per volere espresso di Attilio Fontana, presidente regionale, e del suo braccio destro e uomo forte Davide Carlo Caparini, tuttora assessore al bilancio e alle partecipate di regione Lombardia. Sono proprio loro due a fondere "le tre grandi società a partecipazione regionale" nel nuovo soggetto. 

Che cos'è Aria spa

In Aria confluiscono Lombardia Informatica, infrastrutture lombarde e Arca Lombardia, tanto che - si legge sempre sul sito - "la forza di Aria è data dalla possibilità di fare sinergia fra competenze specializzate su tecnologie, infrastrutture e acquisti derivanti dalla fusione di 3 importanti società con una lunga storia ed esperienza alle spalle".

La missione della neonata creatura è "semplice", si fa per dire: dovrà occuparsi degli acquisti per conto di regione Lombardia. In sostanza è la centrale acquisti del Pirellone, che difatti ne sceglie i manager e gli esponenti di spicco. Tutto per - chiarisce ancora il sito ufficiale - "governare la spesa pubblica e affiancare la Regione Lombardia nella trasformazione digitale della pubblica amministrazione supportando le politiche regionali tramite attività di governance-by-data". E ancora: "Aria costituisce un progetto unico nel suo genere proprio perché è la prima società in-house a cui è affidata la missione di progettare e gestire infrastrutture fisiche e digitali e contemporaneamente il ciclo degli acquisti aggregati degli Enti della Pubblica Amministrazione regionale".

E se ci fossero dubbi sulla reale "proprietà" di Aria una mano arriva ancora dalla pagina aziendale: "La società opera secondo il modello dell'in house providing; in particolare oltre l'80% del proprio fatturato è effettuato nello svolgimento dei compiti ad essa affidati da Regione Lombardia e la produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato è consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale della Società". In parole semplicissime: Aria spa è di regione Lombardia e di fatti - sito ufficiale dixit - è una "società soggetta a direzione e coordinamento da parte della Regione Lombardia". 

Regione ce l'ha con Aria (che è sua)

Negli ultimi giorni, però, la stessa regione Lombardia sembra aver scaricato Aria, che sta avendo problemi - evidenti - con la gestione informatica delle prenotazioni per i vaccini anti covid. Tra sms mai partiti - con conseguenti hub vaccinali vuoti -, indirizzi sbagliati, tempi errati e appuntamenti saltati, sembra essere saltata anche la pazienza del Pirellone. 

La prima bomba l'aveva sganciata Guido Bertolaso - che è coordinatore della campagna in Lombardia -, che non c'era andato troppo per il sottile. "La coda degli anziani fuori dal centro vaccinale di Niguarda per gli errori di Aria che manda 900 convocazioni al posto delle 600 previste è una vergogna. Ho mandato la Protezione Civile ad assisterli, mi scuso con tutti loro", aveva tuonato l'ex numero uno della protezione civile dopo che fuori dall'ospedale meneghino si erano presentate 300 persone in più. 

Finito? Neanche per sogno. Nelle scorse ore è toccato a Letizia Moratti, anche lei - come Bertolaso - arrivata in giunta solo in un secondo momento. L'assessore al welfare e vicepresidente, che ha preso il posto del silurato Giulio Gallera, ha usato toni altrettanti forti dopo il deserto al centro vaccinale di Cremona per i mancati avvisi di Aria. "L’inadeguatezza di Aria Lombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30 mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza". 

E poche ore dopo è arrivata la doppietta, con la sponda del leader della Lega, Matteo Salvini . "Per il buon proseguimento della vaccinazione le cose che non funzionano vanno cambiate e su AriaLombardia servono decisioni rapide e drastiche. I cittadini non devono pagare le inefficienze della burocrazia, Regione Lombardia deve offrire soluzioni e non problemi", la seconda bordata. 

Alla fine, almeno per la gestione delle prenotazioni per i vaccini - un giro di circa 20 milioni di euro - Aria spa sarà sostituita da Poste Italiane, che metterà un sito a disposizione di regione Lombardia, gratuitamente. Toccherà vedere poi che fine farà la centrale acquisti regionale, che era nata per tagliare sprechi ed inefficienze e che alla fine è stata abbandonata anche da chi l'ha creata. 

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