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Milano, il modulo che "certifica" l'auto-confessione in chiesa. Ma è una "bufala" ironica

Gira sul web il modulo per l'auto-confessione. Sembra fatto da una parrocchia del Gratosoglio che, ovviamente, smentisce. Ma il documento è più che altro molto ironico (e non blasfemo)

"Modulo per l'autoconfessione". Con tanto di crocette per indicare quale o quali comandamenti sono stati trasgrediti, nonché il "calcolo della penitenza" a seconda del numero di crocette apposte. E una vena ironica che dovrebbe far venire qualche dubbio, come quando si suggerisce l'autodenuncia alla caserma dei carabinieri se il comandamento trasgredito è il quinto (non uccidere). L'intestazione è quella della comunità pastorale di Maria Madre della Chiesa e San Barnaba, due parrocchie del Gratosoglio, a Milano. E', ovviamente, una bufala. In tempi di Covid, di contingentamento, qualcuno potrebbe esserci cascato. E poi, va detto, il finto modulo è fatto davvero bene.

Se ve ne fosse stato bisogno, lo scrive la comunità pastorale nel proprio blog: «L'autore del falso modulo - si legge - dimostra di conoscere la nostra realtà e il nostro quartiere (cita la stazione dei carabinieri di via dei Missaglia) ma non abbastanza: riporta infatti un indirizzo di posta elettronica della parrocchia di San Barnaba che non esiste». Eppure il modulo, fin dalle prime righe, "promette bene". Si cita per esempio il «patto di corresponsabilità anti-Covid della Chiesa di Milano», che suona veritiero ma in realtà fa il verso a quello (realmente esistente) tra genitori e scuole.

Modulo ironico (ma competente)

La vena ironica, si diceva. Prima dell'elenco dei comandamenti da crocettare, l'anonimo estensore scrive: «Effettuare almeno 10 minuti di discernimento (esame di coscienza se hai più di 40 anni). E' la mano di qualcuno che sa di cosa parla. E poi, dopo le crocette: «N.B. se hai trasgredito il comandamento n. 5 ti consiglio di autodenunciarti presso la stazione dei carabinieri di via dei Missaglia 57». Già, chi è responsabile d'omicidio è meglio che si "apra" anche alla giustizia terrena.

E poi il calcolo della penitenza a seconda del numero di caselle barrate. Zero comandamenti trasgrediti? L'invito è a ripensarci: «Sei sicuro/a, figliolo/a?». Altrimenti, numeri variabili di Ave Maria e Padre Nostro («nella nuova versione»). Più di sei comandamenti trasgrediti? «E' consigliato prenotare un appuntamento con il parroco (e qui viene fornito l'indirizzo email inesistente). Nel frattempo pregare molto». Infine: «Firma illeggibile (tanto il Signore sa bene chi sei)». Apparentemente coerente col segreto confessorio, ma probabilmente il punto del modulo che dovrebbe "tagliare la testa al toro" sul fatto che si tratti di un falso, pur ben confezionato.

La confessione resta "in presenza"

«Le nostre parrocchie - si legge nel blog della comunità pastorale - non hanno avviato nessuna iniziativa di tale genere, né la Diocesi di Milano ha avviato alcun patto come quello indicato, come riporta la pagina del Portale diocesano relativa all'Avvocatura e alle disposizioni riguardanti il periodo di emergenza. La Confessione, infatti, è valida solo se svolta come la Chiesa insegna. Soprattutto, non va ridotta a una lista di elementi da spuntare: è piuttosto, come indica il Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 1422-1470), un dono che ci riconcilia con Dio e con i fratelli».

Ma allora le confessioni restano "in presenza"? Naturalmente sì: «A San Barnaba - si legge ancora - don Giovanni confessa tutti i sabati mattina, dalle 10 alle 12, nello spazio della navata destra indicato dal cartello della toilette. A Maria Madre della Chiesa, invece, le confessioni sono prima della Messa festiva o su appuntamento».

Resta il dubbio su chi sia il "buontempone" che ha scritto il modulo, con attenzione a dettagli e una buona dose d'ironia, e poi lo ha diffuso online, attirando (va da sé) l'attenzione, tra gli altri, dell'utente Twtter "Dio", noto account ironico della rete.

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