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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

"Chiude" l'ospedale in Fiera Milano: non c'è più nessun paziente

Inizialmente avrebbe dovuto ospitarne 500. Poi, i numeri, anche grazie al calo dell'epidemia, si sono notevolmente ridotti. Il costo: oltre 17 milioni di euro. Ma Gallera ha specificato che le donazioni saranno usate per altro

"Chiude", almeno virtualmente, per ora, l'ospedale in Fiera Milano. Anche l'ultimo paziente, infatti, nell'enorme struttura voluta dalla Regione e progettata insieme all'ex numero 1 della protezione civile Guido Bertolaso, è stato dimesso nelle scorse ore. Prima una ventina di persone, che si erano ridotte a cinque. E ora letti vuoti. 

Per la prima volta da settimane, martedì, il numero di pazienti in terapia intensiva è calato sotto le 100 unità in Lombardia. Un numero incoraggiante, segno della curva in discesa dell'epidemia, che, tuttavia, lascia ancora dubbi sull'effettiva necessità della grande struttura messa in piedi in tempi record al posto del potenziamento di alcuni reparti in terapia intensiva dei nosocomi lombardi. 

Piano per aumentare i letti di terapia intensiva

Le prossime fasi sono state illustrate dall'assessore al welfare Giulio Gallera durante il consiglio regionale di martedì 9 giugno, rispondendo ad una interrogazione del Partito democratico. Gallera ha citato il piano di sviluppo dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva che verrà presentato al Governo nazionale entro il 17 giugno, sulla base di un decreto che impone di incrementarli. In particolare, i posti di terapia intensiva passeranno da 861 a 1.466, mentre quelli di sub-intensiva saranno 704, di cui la metà trasformabili immediatamente in intensiva.

Nel piano sono presenti anche i tanto discussi ospedali "ex novo" realizzati nelle fiere di Milano e Bergamo, di cui si è parlato per il presunto spreco di risorse in rapporto ai malati effettivamente curati in quelle strutture. Gallera ha precisato che i due nosocomi temporanei resteranno pronti alla riattivazione in caso di passaggio ad un livello di allerta superiore all'attuale, in modo da sopperire all'eventuale improvvisa necessità di posti letto in terapia intensiva. I soldi dei donatori: non direttamente per l'ospedale in Fiera L'assessore regionale ha poi spiegato nel dettaglio da dove arrivano i soldi per l'ospedale in Fiera a Milano, sulla cui vicenda è stato aperto un fascicolo d'indagine da parte della procura. Finora si è sempre detto che i 21 milioni di euro necessari sono il frutto di donazioni private (di oltre 5 mila donatori), alcune molto ingenti come quelle di 10 milioni di Silvio Berlusconi (attraverso la Fondazione Luigi Berlusconi, intitolata al padre del Cav) e di Leonardo Del Vecchio.

Ma Gallera, in consiglio regionale, ha specificato che le donazioni come quella di Berlusconi sono arrivate «direttamente a Regione Lombardia» con l'esplicita finalità della realizzazione dell'ospedale, ma ad essa ha provveduto la Fondazione Fiera Milano (proprietaria degli spazi) «mediante raccolta fondi propri». Dunque, stando a quanto dichiarato da Gallera in aula, le donazioni private pervenute a Regione Lombardia e non all'ente Fiera saranno utilizzate (con l'autorizzazione dei donatori) per l'acquisto di dispositivi di protezione e attrezzature mediche per le strutture sanitarie, compreso l'ospedale in Fiera. 

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