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La "scure" del Covid-19: a Milano chiude il caffè letterario Walden in zona Ticinese

In due anni era diventato tra i più apprezzati d'Italia. Lo avevano fondato il filosofo Leonardo Caffo e tre amici-soci

Il lockdown per i locali pubblici (bar e ristoranti) è quasi giunto al termine. Il 18 maggio, secondo le parole del premier Giuseppe Conte, ci sarà il via libera pur con il rispetto delle distanze di sicurezza e altri siistemi di protezione (come i pannelli in plexiglas), mentre già oggi si può fare asporto. Ma alcuni locali hanno scelto di chiudere. 

E' il caso di Walden, uno dei caffè letterari più noti d'Italia, sorto in via Vetere 14 in zona Ticinese nel 2018 da una idea del filosofo Leonardo Caffo insieme a tre soci, tutti under 30 all'epoca dell'apertura. In piena zona movida, dunque. La scelta è chiara: «No, Walden non riaprirà la sua saracinesca», scrivono su Facebook i gestori. «Abbiamo lavorato su ecologia, cibo alternativo, socialità, convivialità, eventi. Ora che tutto ciò è impossibile, per un po' non possiamo garantire niente di ciò che Walden Milano ha rappresentato».

Nel messaggio affidato ai social network c'è in realtà uno spiraglio sulla possibile ripresa dell'attività in futuro. «E' un addio? Forse un arrivederci», scrivono i quattro gestori ringraziando i clienti «per questi magnificii anni iinsieme». I soci, che si definiscono «non semplici venditori di oggetti, ma creatori di relazioni», spiegano che il Covid «non trasforma le attività basate sullo stare insieme, le uccide».

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