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Coronavirus

Quanti positivi c'erano sul volo arrivato a Milano dalla Cina

Continuano i test per i passeggeri che sbarcano a Malpensa dalla Cina. Su 56 tamponi effettuati giovedì, 26 sono risultati positivi

Quasi uno su due. "Sono 26 i tamponi risultati positivi allo screening effettuato, giovedì pomeriggio, a Malpensa, a 56 passeggeri del volo proveniente da Tianjin, Cina". A comunicarlo, nel pomeriggio di venerdì, è stato l'assessore al welfare di regione Lombardia, Guido Bertolaso. 

"Continuiamo quindi a registrare un tasso di positività vicino al 50%. Ora, come per i restanti campioni del 26 dicembre, proseguiremo le analisi per il sequenziamento, augurandoci di trovare ancora varianti già presenti in Italia", ha proseguito. "Lunedì 2 gennaio avremo i risultati del sequenziamento e potremo saperne di più. L'azione proseguirà fino alla fine di gennaio quando il campione raccolto sarà sicuramente più significativo", ha proseguito.

"Ricordo infatti che questa è un'operazione di sanità pubblica per cercare di comprendere cosa arriva dal Paese asiatico, perché come l'esperienza ci ha insegnato anche in un campione modesto se è presente una variante aggressiva e più contagiosa prevale su tutte le altre", ha sottolineato il titolare del welfare. 

E la Lombardia non ha intenzione di farsi trovare impreparata se la nuova emergenza dovesse essere reale, tanto che si parla già di covid hotel. L'assessore al Welfare ha precisato che "al momento nessuno dei passeggeri riscontrati positivi ha avuto l'esigenza di usufruirne: tutti avevano a disposizione un alloggio dove poter osservare l'isolamento". La direzione generale Welfare, però, ha già individuato due strutture da mettere a disposizione. Una, già attiva, si trova a Monza, il B&B Hotel Milano-Monza, l'altra a Milano, Residenza di Pogliano Milanese, "in fase di contrattualizzazione". 

A spiegare come funzionano i controlli nelle scorse ore era stata la responsabile del laboratorio di microbiologia di Asst Sette Laghi di Varese, che si occupa delle verifiche sui tamponi effettuati sui passeggeri proveniente dalla Cina. "L'operazione è complessa e delicata. Quando abbiamo ricevuto i tamponi - hanno ricostruito i responsabili - abbiamo innanzitutto dovuto estrarre l'Rna virale. A quel punto, abbiamo caricato l'Rna estratto, che tecnicamente di chiama Wgs sul sequenziatore che, in circa 13 ore, ci ha dato il dettaglio delle sequenze delle basi azotate corrispondenti ad ogni variante. Abbiamo quindi caricato queste sequenze sul data base nazione 'Icogen', che permette di confrontarle con tutte quelle già individuate e note in Italia. Nel nostro caso, il risultato è stato confortante: si tratta di varianti Omicron, di diversi lineage, tutte già note". 

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