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A Milano ci sono ancora lunghe code per fare un tampone

In alcuni casi ci vogliono anche sei ore per effettuare un tampone molecolare

A Milano e hinterland continuano a esserci lunghe code davanti agli ospedali che effettuano tamponi. Il copione si ripete da quasi due settimane in diversi punti della città e, nonostante le misure messe in campo dalla regione, la situazione è ben lontana dalla normalità anche a causa del repentino aumento dei casi di covid.

Tutto il giorno in coda per fare il tampone al figlio

Alle 8 di lunedì 3 gennaio la coda di automobili davanti all'ospedale San Paolo aveva raggiunto già il chilometro di coda: il lungo serpentone, infatti, arrivava già all'altezza della rotonda che fa da connessione con le vie de Nicola e Depretis. Le ore di attesa arrivano quasi a sei, le stesse che impiega un aereo per andare da Milano a Dubai, ma qui i metri da fare sono poco più di mille.

Sempre a causa dell'alta affluenza si sono verificate lunghe code al Parco Trenno, al punto tamponi dell'ospedale San Carlo (dove la fila ha raggiunto il retro della struttura sanitaria). Stesso copione anche a Legnano e al nuovo punto tamponi di Gallarate. In quest'ultimo hub le auto che si sono messe in coda hanno bloccato la strada statale del Sempione fino all’allacciamento con la superstrada 336 di Malpensa.

La task force attivata dalla Regione non sembra essere riuscita per ora a impedire il verificarsi di nuovi disagi, come quelli già sperimentati da molte persone alla Vigilia, nei drive through più presi d'assalto. Questo nonostante la decisione di limitare l'accesso a queste strutture solo ai sintomatici e a persone risultate positive nei giorni scorsi che devono chiudere la quarantena (i contatti stretti che hanno bisogno del tampone sono stati invece dirottati sulle farmacie).

L'aver stabilito priorità su chi testare avrebbe dovuto avere come effetto quello di eliminare la pressione esercitata dalla richiesta di test 'inappropriata' rispetto alle indicazioni dell'Ats. Ma non pare aver risolto del tutto il problema delle code e delle attese sfiancanti. Anche perché nei giorni a ridosso del Natale i nuovi casi a Milano erano 6-7mila quotidiani. E quelle stesse persone, a distanza di una settimana-10 giorni di isolamento, tornano ai drive through per fare il test e sperare di chiudere la quarantena certificando la guarigione. Un esercito di aventi diritto al tampone, che si aggiunge ai nuovi sintomatici che continuano ad arrivare.

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