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Il concerto "da lentissimo a prestissimo" per incitare la Regione Lombardia a sbrigarsi sui vaccini

Un concerto-manifestazione organizzato dal direttore d'orchestra Alberto Veronesi: l'appuntamento mercoledì davanti a Palazzo Lombardia

Un concerto davanti alla sede della giunta di Regione Lombardia, in via Restelli, per chiedere un cambio di passo nella gestione dell'emergenza Covid. Lo ha ideato Alberto Veronesi, direttore d'orchestra, già candidato alle scorse elezioni comunali di Milano con la lista civica di Beppe Sala. Veronesi, insieme alla sua orchestra, eseguirà il concerto mercoledì 31 marzo a mezzogiorno, nel pieno rispetto delle normative anti Covid. E porterà cartelloni che metteranno in evidenza gli ambiti in cui è necessario far meglio in questa fase di prenotazione delle vaccinazioni.

«L’elenco delle inefficienze del passato, purtroppo, è davvero lungo - denuncia Veronesi -. Dalla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro a inizio pandemia lo scorso marzo, alla decisione di tenere aperto l’ospedale di Alzano, causando un focolaio, alle inutili "mascherine pannolino", al flop dei bandi per i vaccini antiinfluenzali, alle innumerevoli gaffe di Gallera, alla gestione drammatica delle Rsa, all'errore di comunicazione dei dati all'Istituto Superiore di Sanità che ha tenuto la Lombardia una settimana in più in zona rossa, alla sostituzione di Gallera stesso, alla richiesta di vaccini in base al Pil della Moratti, agli ultraottantenni convocati per sbaglio o non convocati affatto per la campagna vaccinale, al licenziamento dei direttori generali, alle dimissioni del cda di Aria, ai ritardi collezionati finora nel vaccinare gli over 80 e i pazienti fragili".

Emblematica e simbolica la musica scelta per il concerto: il valzer "Accelerationen" ("Accelerazioni") di Johann Strauss jr., un brano che va dal lentissimo al prestissimo: «Speriamo serva a sollecitare i vertici della giunta e a fargli capire che è possibile e necessario fare meglio», dichiara Veronesi: «La Lombardia deve cercare di tornare ad essere quella sanità d’eccellenza che i lombardi meritano».

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