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Coronavirus

Il "paziente 1" Mattia sta meglio: respira autonomamente

E' stato l'assessore Gallera a dare la prima, forse, vera buona notizia dall'inizio di questa crisi sanitaria

Una piccola luce in fondo al tunnel. E, forse, la prima vera buona notizia dall'inizio di questa infinita crisi sanitaria. Mattia, paziente 38enne di Castiglione che era stato ricoverato a Codogno (Lodi), chiamato anche "paziente 1" poichè grazie al suo primo tampone si è scoperta l'epidemia silente da covid-19 coronavirus in Italia, sta meglio. 

L'uomo era stato trasferito nelle scorse settimane al San Matteo di Pavia intubato e non cosciente in una situazione disperata. Un team di medici lo sta curando con un cocktail sperimentale di farmaci. Che pare stia funzionando.

"Il paziente 'uno', Mattia, è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. E' stato cioè 'stubato' in quanto ha iniziato a respirare autonomamente". Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nelle scorse ore nell'incontro con la stampa.

L'uomo, manager dell'Unilever, è ricoverato a Pavia, mentre sua moglie, incinta di 8 mesi, è tornata a casa da qualche giorno dopo essere stata ricoverata al Sacco.

Mattia era stato male nella settimana del 14 febbraio. Con febbre alta e tosse, aveva rifiutato un ricovero ed era stato mandato a casa. Ritornato in ospedale a Codogno, grazie all'intuizione di una dottoressa anestesista, gli era stato fatto il tampone per il Covid-19: positivo. Si pensava che potesse aver contratto il virus da un amico tornato il 21 gennaio dalla Cina, ma gli esami avevano escluso questa possibilità. 
 

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