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Il Coronavirus non ferma la solidarietà: ecco i ragazzi che traducono i consigli del ministero

L'iniziativa del comitato "Abitanti di San Siro" e dell'associazione "Naga onlus". Il racconto

"La consapevolezza è la premessa per partecipare alla vita comune, la conoscenza è un potente antidoto alla paura, la lingua è il primo strumento per la consapevolezza e la conoscenza". E proprio su consapevolezza e conoscenza hanno scommesso i ragazzi del comitato "Abitanti San Siro", che hanno deciso di tradurre in sette lingue i consigli del ministero della Salute per combattere l'emergenza Coronavirus, che in regione ha già fatto registrare oltre 200 contati e 9 vittime. 

L'obiettivo dei ragazzi è, evidentemente, permettere a tutti di poter leggere e capire il decalogo del ministero perché - sottolineano - conoscere vuol dire dominare la paura. 

Il decalogo del ministero tradotto

"Due giorni fa il Ministero della Salute ha giustamente diffuso il decalogo dei comportamenti da seguire per prevenire il contagio e la diffusione del Coronavirus. Peccato - scrivono i ragazzi - che in un paese con 5.144.440 cittadini stranieri residenti ci si sia dimenticati di tradurre le indicazioni. Da questa cifra sono escluse migliaia di persone abitanti a tutti gli effetti di questo paese. Moltissimi di loro parlano italiano, altri no. La mancata traduzione è un gap potenzialmente molto grave".

Così, ecco la decisione: loro e i volontari dell'associazione Naga Onlus - che da tempo si occupa di immigrazione - hanno tradotto il decalogo in sette lingue, dall'inglese allo spagnolo passando per il francese, il romeno e in somalo. 

Martedì sera, poi, i giovani del comitato hanno stampato le varie traduzioni e le hanno affisse nel quartiere, "nelle caselle della posta, all’ingresso dei palazzi e sui muri del quartiere" perché "la comunità è fatta dalle persone che la animano".

"Invitiamo altre associazioni, comitati, gruppi territoriali e tutte le milanesi e tutti i milanesi di qualsiasi provenienza a fare altrettanto - l'appello dei giovani -. Occupati del tuo quartiere, diffondi cura e solidarietà".

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