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Coronavirus, Fontana sorride: "Siamo in cima, presto la discesa. Numeri da zona arancione"

Il governatore ottimista: "Vediamo i risultati della nostra ordinanza. Mettiamoci in sicurezza"

Sguardo verso il futuro. E ottimismo. Attilio Fontana, presidente della Lombardia, guarda con speranza ai prossimi giorni della sua regione, che per la seconda volta in pochi mesi si è trasformata in epicentro dell'epidemia di coronavirus. 

Nonostante i numeri non sembrino ancora dei migliori - i ricoveri aumentano, le vittime pure -, mercoledì mattina il governatore ha mostrato una certa sicurezza. "Abbiamo avuto una salita costante e anche molto violenta dei ricoveri in ospedale e nelle terapia intensive, adesso siamo in una fase in cui c'è un aumento, ma molto più ridotto, che si sta avvicinando alla riduzione. Diciamo che siamo in cima al plateau, a questa montagna, adesso siamo in una fase in cui camminiamo in pianura e presto inizierà la discesa", le sue parole in collegamento in diretta con "Mattino 5", su Mediaset. "Oggi vediamo i risultati dell’ordinanza regionale del 22 ottobre", ha spiegato riferendosi alla decisione - la Lombardia fu la prima in Italia - di istituire il "coprifuoco" notturno. "Fra qualche giorno inizieremo a vedere anche i dati del lockdown nazionale", ha poi proseguito parlando delle nuove restrizioni imposte da Roma dopo la decisione di posizionare la Lombardia in zona rossa

"Oggi saremmo da zona arancione"

"Noi abbiamo già iniziato una fase di leggero, ma significativo, miglioramento della situazione - ha ribadito Fontana -. Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione. In base al Dpcm, anche per cautela, fino al 27 novembre resteremo zona rossa però sapendo che i sacrifici dei cittadini sono serviti. All’inizio è meglio un po’ di cautela per non dover poi vedere una ripartenza del virus - ha rimarcato -. Meglio insomma una cautela iniziale e mettersi in sicurezza", ha comunque "rallentato" il governatore, ammettendo che "più le misure sono rigorose e più si raggiungono risultati". "Anche perché - ha auspicato - dobbiamo fare il Natale con una certa libertà". 

Il numero uno del Pirellone è poi tornato sulla richiesta - già fatta martedì al governo - di modificare i criteri per decidere il "colore" delle regioni italiane e le relative misure. Le regioni, infatti, vorrebbero che i 21 criteri scelti dall'esecutivo venissero sostituito con la percentuale tra tamponi e positivi, l'indice Rt e i tassi di occupazione dei letti nei reparti covid e nelle terapie intensive. 

"Ci sono una serie di parametri difficili da interpretare, che non riusciamo a capire, che non sappiamo come vengano poi tramutati in un numero, in una valutazione - ha sottolineato Fontana -. Noi sosteniamo che quei 4 che abbiamo indicato siano i più logici, senza dubbi interpretativi. Altro aspetto che riteniamo fondamentale è che non si deve guardare ai dati di 15 giorni fa, ma fare una previsione dei dati che verranno in futuro con l'evoluzione prevista dagli scienziati". 
 

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