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Venerdì, 29 Settembre 2023
Coronavirus

Coronavirus, a Milano "i covid hotel sono quasi saturi": ecco la situazione

Ats è pronta ad aprire altre strutture ma la situazione sembra essere in miglioramento

Il coronavirus rallenta in Lombardia ma la situazione è ancora critica. E sono quasi saturi i covid-hotel, strutture alberghiere che ospitano le persone che hanno sconfitto la malattia ma sono ancora positive al virus e non riescono a isolarsi a casa; il fatto è emerso nel corso della commissione consiliare di mercoledì 25 novembre a cui hanno preso parte il direttore di Ats Milano città metropolitana Walter Bergamaschi e Rossana Angela Giove, direttore sociosanitario di Ats.

I covid hotel sono quasi saturi ma sono disponibili altre strutture che "possono essere attivate nel brevissimo periodo", ha precisato Giove. Tra queste c'è "una struttura di via Zumbini con dieci camere destinate ai minori e l'altra è il Cam di via Pusiano, con sei camere per disabili più una casetta da altre cinque stanze", ha aggiunto Giove.

La situazione dei covid hotel di Milano

"All'hotel Astoria su 70 stanze, ne abbiamo 55 occupate e non abbiamo bimbi. Alla residenza Adriano, su 87 stanze, 67 sono occupate e ci sono 73 soggetti presenti. All'hotel Baviera tutte e 57 stanze sono occupate. All'hub di Linate su 51 stanze, sono presenti 32 persone con otto stanze libere. A Lodi Vecchio su 25 stanze, ci sono 25 persone presenti. Stiamo andando in parte in saturazione del sistema", ha spiegato la dirigente di Ats.

Ma altre strutture sono pronte a dare man forte, tra questi c'è l'hotel Fiuggi di Corso Magenta (40 stanze), l'hotel Idea di via Airaghi (234 stanze) e il Monte Bianco di via Monte Rosa (44 stanze). Ma secondo il direttore di Ats Milano città metropolitana (Walter Bergamaschi) non ci sarà bisogno di aprire un nuovo covid hotel a Milano perché il "turnover dei pazienti" è molto più veloce rispetto al primo lockdown. Non solo: le "nuove" strutture potrebbero rimanere inutilizzate anche "alla luce dei dati che fortunatamente ci stanno mostrando un certo rallentamento del numero dei nuovi contagi", ha precisato Bergamaschi.

Meno giorni nei covid-hotel: il motivo

La permanenza nei covid hotel si è notevolmente ridotta rispetto alla primavera e il "merito" è tutto burocratico: "Togliendo l'obbligo del secondo tampone negativo e riducendo il periodo di isolamento a 21 giorni per i pazienti che continuano a risultare positivi, i tempi della quarantena si sono molto ridotti. Mentre all'hotel Michelangelo la durata media di un isolamento era di 28 giorni, oggi noi viaggiamo sui 14-20 giorni al massimo e a volte anche meno", ha concluso Bergamaschi.

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