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La Lombardia sembra aver superato il picco di covid di gennaio

I dati dei vari indicatori suggeriscono una fase calante anche nelle terapie intensive

Cala la pressione sui ricoveri ospedalieri per covid in Lombardia. I numeri del fine settimana, secondo la vice presidente della giunta Letizia Moratti, inducono ad un cauto ottimismo: "Una situazione che, da un lato, mette in luce la stabilizzazione della curva pandemica e, dall'altro, conferma l'efficacia organizzativa messa in campo dalla sanità lombarda anche attraverso il trasferimento di pazienti meno gravi in strutture intermedie riservate a sub acuti e post acuti, in modo da alleggerire la pressione sui ricoveri ospedalieri in area medica e terapie intensive".

Determinante anche il rallentamento della curva epidemiologica dopo l'esplosione delle scorse settimane, dovuta alla variante Omicron del virus, frutto comunque della campagna di vaccinazione anti covid. La Lombardia ha superato il 90 per cento di adesione tra la popolazione vaccinabile sopra i cinque anni d'età. L'adesione sale al 94 per cento considerando tutti quelli sopra i dodici anni.

Le fasi calanti: ricoveri, positivi, chiamate al 118

La fase calante dell'ondata pandemica si evince da vari indicatori. Ad esempio, le chiamate per eventi infettivi ad Areu, la centrale operativa del 118 in Lombardia, sono in costante diminuzione dal 3 gennaio, giornata nella quale le chiamate sono state 1.612, mentre sono scese sotto le mille chiamate a partire dal 18 gennaio e, il 23 gennaio, sono state 886. Questo è l'indicatore più precoce, che 'registra' le prime fasi della malattia.

Un altro indicatore, che coglie un momento successivo, è l'incidenza per centomila abitanti. Qui, infatti, conta il momento del tampone positivo. Il picco infatti si è verificato il 10 gennaio (2.755 casi ogni centomila abitanti), mentre il 23 gennaio la situazione sembra essere tornata quella del 3 gennaio (rispettivamente 2.036 contro 2.027 casi ogni centomila abitanti).

In diminuzione anche i ricoverati nei reparti ordinari, che di solito si manifestano dopo l'indicatore dell'incidenza. Il 23 gennaio erano 3.396, nettamente meno rispetto al picco raggiunto tra il 18 e il 20 gennaio con oltre 3.700 ricoverati. Stabile infine il quarto indicatore, ovvero i ricoverati in terapia intensiva. Qui sembra che ci troviamo alla fine del picco: i ricoverati erano oltre 270 nei giorni dal 20 al 22 gennaio mentre il 23 sono tornati a 267.

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