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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Coronavirus

Covid, dati lombardi sui contagi 'impazziti' di nuovo? Il sindaco dà l'allarme: "Non ci credo"

Cruscotto regionale riservato ai sindaci di nuovo in tilt? Da Cesano Boscone parte l'allarme

Carta canta, in questo caso lo screenshot della schermata di un computer. E i numeri anche, difficilmente mentono. Sembra essere di nuovo in tilt il "cruscotto" che regione Lombardia fornisce ai sindaci lombardi per permettere loro di monitorare quotidianamente i numeri sull'emergenza covid nelle loro città. 

La scorsa settimana era già successo e a lanciare l'allarme era stato il sindaco di Peschiera Borromeo, Carolina Molinari, che improvvisamente si era ritrovata 1.200 positivi in paese e aveva scritto al governatore Attilio Fontana. Pochi giorni dopo, poi, era stato scoperto che la Lombarda era finita in zona rossa per una settimana per un errore nei dati, anche se la "guerra" tra Pirellone e istituto superiore di sanità non ha ancora stabilito di chi fosse la colpa di quell'errore, poi "rettificato" - questo il termine utilizzato dall'Iss - dalla giunta. Dalla regione avevano comunque spiegato ai sindaci - non convinti del tutto - che non c'era nessuna correlazione tra le due vicende perché - lo stesso Fontana dixit - i dati che vengono inviati al ministero della salute e al comitato tecnico scientifico sono diversi. 

Perché la regione non dà i dati grezzi? 

Dopo qualche giorno ancora, poi, il problema era stato risolto da "Aria Spa", la "centrale" di regione Lombardia che si occupa della gestione del "cruscotto". Oggi, mercoledì 27 gennaio, però, i guai del Pirellone con i numeri sembrano essere tornati. A segnalarlo, con un post su Facebook, è stato Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone, che come prova ha allegato anche gli screenshot della sua pagina personale all'interno del sistema. 

"Ieri eravamo a 56 positivi, oggi ne compaiono 416", ha scritto un rassegnato Negri, che ha poi commentato: "No, non ci credo...". In effetti l'impennata di casi sembra eccessiva e non è escluso - ma per il momento non ci sono conferme ufficiali - che il "cruscotto" sia di nuovo in difficoltà. 

Tutti gli errori della Lombardia, secondo l'Iss

Lo scontro sul "cruscotto"

Era stato lo stesso Negri, sempre con un post pubblicato su Facebook nei giorni scorsi, a ricostruire il "caso cruscotto". "Consulto quotidianamente il database regionale e, per chi ci fa caso, pubblico i dati ricorrendo sempre a delle catture: com'è sul database lo vedete anche voi. Sono così accecato dall'odio per Fontana e soci che individuato il guasto al database intorno al 13 gennaio (potrei sbagliare il giorno preciso) - con circa 1.400 positivi a Cesano - non ho pubblicato nulla, né ho dato notizia degli incredibili valori riportati. Avessi voluto attaccare il governo regionale, avrei sicuramente avuto una ghiotta occasione di denuncia. In ogni caso mi dico: «Sarà un errore informatico, vediamo se si riprende i prossimi giorni»", aveva spiegato, replicando anche alle parole di un "avversario" politico che lo aveva accusato proprio di livore verso la giunta regionale. 

"Passa quasi una settimana, in cui peraltro mi rendo conto di non riuscire più ad accedere al database, ed emerge nel confronto con altri sindaci che quasi tutti lamentano una netta impennata nei positivi, probabilmente riconducibile ad errore. Tenete sempre presente che nello stesso momento Fontana stava inveendo contro il ministero per la zona rossa. I sindaci peraltro affermano che dalla conoscenza diretta del territorio (e dal lavoro dei propri servizi sociali in alcuni casi) questa crescita esponenziale di casi non pare reale. La sindaca di Peschiera Borromeo - non il sottoscritto - scrive una lettera a regione segnalando il malfunzionamento del database, aggiungendo che il numero dei positivi sarebbe apparso gonfiato per la presenza di persone che si sono negativizzate da tempo. Comincia a sorgere il dubbio: ma non è che siamo in zona rossa per un errore nei dati?", aveva proseguito Negri. 

"Ci viene risposto da Regione Lombardia che i dati inviati a Roma sono diversi. Qualche sindaco si lamenta dicendo: «E noi chi siamo? Perché a noi danno dati meno affidabili?». Buona notizia: il database riprende a funzionare. A Cesano compaiono 418 positivi, in linea con le rilevazioni della settimana precedente (430, 427, 423). Colpo di scena: nello stesso giorno esplode il caso dei numeri sbagliati inviati a Roma con l'errata attribuzione della zona rossa. Colpisce per fermezza la replica del Presidente Fontana che quasi mi convince che la questione sia controversa. Visto tutto l'odio che provo nei confronti del governo regionale, decido di pubblicare sulla mia pagina il post di replica del Presidente Fontana". E ancora: "Passa qualche ora e dalle carte emerge la verità: «Dati trasmessi errati, non a caso poi rettificati (ossia corretti)»", le parole del sindaco di Cesano, che riprendono un documento dell'Iss.

"Siccome siamo nell'epoca della post-verità e una bugia ripetuta molte volte per molte persone diventa reale, la destra lombarda continua nel denunciare complotti di Roma contro Regione Lombardia. Passa la notte e il vostro umile scrivente riapre il database. «Speriamo di scendere sotto i 400», mi dicevo. Eccomi accontentato. E alla grande! Di colpo scendiamo a 72 positivi! Quindi nell'arco di pochi giorni siamo passati dapprima da 430 a 1.400 positivi. Poi scendiamo repentinamente a 418. Infine una valanga ci precipita a 72. Abbiamo alcune chiavi interpretative - aveva detto con un po' di sarcasmo Negri -. Regione invia ai sindaci dati sbagliati che nulla hanno a che vedere con quelli inviati a Roma, comunque sbagliati (e poi rettificati). In tale prospettiva regione sbaglierebbe due volte; regione usa gli stessi dati per sindaci e governo, sono sbagliati e ne emerge un errore, posso interpretare come errore informatico quello dei 1.400 casi, ma non mi spiego il passaggio in 24 ore da 418 a 72; è avvenuto un miracolo e manzonianamente abbiamo assistito a una guarigione portentosa. In effetti ha piovuto negli ultimi giorni e la pioggia potrebbe aver scacciato il morbo per oltre 300 persone del territorio. Renzo e Lucia vissero felici e contenti", aveva concluso. Poi mercoledì mattina è dovuto tornare sul tema, con i dati che ancora una volta sembrano impazziti. 

Stesso caso a Cornaredo

E non solo a Cesano. Poco dopo a fare eco a Negri è stato Yuri Santagostino, sindaco di Cornaredo. "Dopo alcuni giorni in cui i dati forniti ai sindaci da parte di regione Lombardia erano in linea con la situazione reale, oggi il numero complessivo di positivi che ci viene fornito giornalmente è nuovamente esploso", ha denunciato su Facebook, anche lui con l'immagine del proprio "cruscotto". "A Cornaredo non abbiamo 355 casi, vengono ancora erroneamente conteggiati coloro che sono guariti, come da protocollo, senza il tampone negativo poiché senza sintomi e positivi da più di 21 giorni. Credo che il punto di partenza per superare insieme questa situazione - ha concluso - sia avere dati trasparenti e certi".

"Ci risiamo. Il cruscotto di sorveglianza regionale che monitora l’andamento della pandemia covid nei singoli comuni è di nuovo in tilt", l'amaro commento affidato a una nota da Silvia Roggiani, segreteria del Pd di Milano. "Stamattina alcuni sindaci si sono trovati di fronte a numeri sestuplicati in 24 ore. Dopo alcuni di giorni in cui il dato sulle persone positive sembrava essersi assestato, adesso si è tornati alla situazione iniziale con numeri non realistici rispetto alla situazione del territorio. Gravissimo che questo accada mentre il presidente Fontana e la sua giunta hanno ingaggiato una battaglia politica con l'Istituto Superiore di Sanità, pur di non ammettere di aver commesso un errore. Tutto questo è inammissibile, Regione fornisca dati certi e trasparenti. La Lombardia non può continuare ad essere umiliata da chi non sa nemmeno far di conto".

... e a Segrate

Con il passare dei minuti le segnalazioni sono poi aumentate. Alla lista si è aggiunto anche Paolo Micheli, sindaco di Segrate. "Il numero di nostri concittadini attualmente positivi al Covid in una sola notte sorprendentemente si è quintuplicato: erano 86 ieri sono 529 questa mattina. Mi sento di dover rivolgermi al presidente Fontana per dirgli chiaramente che questa altalena dei dati è inaccettabile", il suo appello. 

"Non mi interessano le polemiche, vorrei uno strumento efficace e preciso che possa davvero monitorare in tempo reale l'andamento del contagio nella mia città. Deve essere uno strumento utile per prendere le conseguenti decisioni. Stiamo facendo tutti una pessima figura nei confronti dei cittadini che non capiscono cosa stia succedendo davvero. Invece - ha concluso - la credibilità delle istituzioni è in caduta libera proprio su un tema così drammaticamente incisivo sulla vita delle nostra comunità".

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