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Quando torna il doposcuola per nidi e asili? (Ci sono ancora 700 educatori assenti)

Il servizio è sospeso dal 3 gennaio. All'orizzonte segnali incoraggianti

I segnali che arrivano sono incoraggianti, ma non ancora sufficienti per tornare alla normalità. Resta sospeso, per ora, il servizio di doposcuola per i nidi e gli asili di Milano, "bloccato" dal 3 gennaio scorso a causa dei contagi covid tra il personale. A inizio anno l'amministrazione aveva scelto di fermare il post scuola per concentrare tutti gli educatori nell'orario classico ed evitare così chiusure ancora più "dolorose". 

"Dopo un lungo periodo di difficoltà nell’apertura dei servizi 0-6 anni a causa dell’impennata di contagi tra dicembre e gennaio, in questi ultimi giorni si è cominciato a registrare un positivo miglioramento della situazione", hanno spiegato nelle scorse ore da palazzo Marino. E in effetti "rispetto agli oltre 900 tra educatrici ed educatori assenti a vario titolo che si sono registrati dalla riapertura dopo la pausa natalizia, oggi sono ancora circa 700 quelli assenti. Un numero considerevole ma in continuo calo che ha permesso, a partire dalla scorsa settimana insieme all’introduzione delle nuove norme sulla gestione delle quarantene, di riaprire negli orari ordinari praticamente tutte le sezioni di nidi, scuole dell’infanzia e sezioni primavera", hanno sottolineato dal comune. 

Rimane ancora sospeso il servizio di post scuola, "per il quale però l'assessorato all’istruzione - hanno rimarcato da palazzo Marino - sta lavorando con l’obiettivo di una sua riattivazione". "Mi preme chiarire che il comune intende riavviare il servizio di post scuola per i nidi e le scuole dell’infanzia a Milano - ha voluto ribadire la vicesindaco e assessore all’istruzione, Anna Scavuzzo -. Riavviare il post scuola, però, non deve mettere in crisi il tempo ordinario e per questo stiamo lavorando affinché si possa al più presto arrivare a centrare questo obiettivo. Per la sua riattivazione, diversi sono i fattori da considerare: oltre alle assenze degli educatori, c’è il rispetto dell’obbligo delle bolle che, nonostante siano state modificate le regole per didattica a distanza, sospensioni e quarantene, non hanno visto una modifica nella loro applicazione", che in sostanza vietano di "mischiare" i bimbi di sezioni diverse. 

"Non abbiamo mai smesso di lavorare con i ministeri, sui tavoli Anci, regionali e nazionali, ovunque si parli di servizi educativi per proporre il superamento o almeno la attenuazione delle stringenti indicazioni sulle bolle, che non sono invece previste per il post scuola delle primarie, che infatti non è stato sospeso - ha evidenziato la Scavuzzo -. Un lavoro che non è affatto una perdita di tempo, come dimostra proprio il decreto legge del 4 febbraio, che è nato anche grazie a questo costante confronto e apporto dato dal dialogo con i comuni, il nostro per primo. Confido che la situazione epidemiologica e il dialogo con ministeri e autorità sanitarie possa portare al più presto a una risoluzione della problematica, così da poter riattivare il servizio perché - ha concluso la vicesindaco - sarà una festa per i bambini, per le famiglie e anche per noi del comune".

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