Coronavirus: "In corso un'emergenza anche di tipo psicologico"
A dirlo l'ordine degli psicologi lombardi che ha lanciato una campagna di assistenza promuovendo sedute online e interventi video
Un'emergenza psicologica parallela a quella sanitaria in corso per il coronavirus. È quanto mette in luce l'ordine degli psicologi della Lombardia con una campagna intitolata #lopsicologotiaiuta, che intende sensibilizzare, via social, sulla possibilità di rivolgersi a specialisti in caso di difficoltà, ma anche attrezzandosi per dare continuità, anche "in via telematica", alle sedute con i pazienti.
A causa della situazione sanitaria, infatti, molte persone sono preda della paura di contrarre il virus oppure risentono dell'isolamento e/o della situazione di incertezza. Per questo l'ordine ha voluto promuovere iniziative che anche da remoto possano essere di supporto ai cittadini lombardi. Oltre alle sedute via telematica, dedicate soprattutto a chi è già in cura da uno psicoterapeuta, la campagna prevede anche una serie di interventi video.
Ad intervenire per primo sul canale YouTube di Opl, in particolare, è Fabio Sbattella, psicologo esperto di emergenze che spiega: “Questo fenomeno per noi è veramente un esempio classico di quello che intendiamo per emergenza psicologica perché per definizione un’emergenza non è un evento in sé minaccioso ma è un contesto molto più complesso. Possiamo dire che esiste un'emergenza quando ci sono quattro elementi insieme che si intrecciano: la percezione di una minaccia, la richiesta di attivazione rapida e rapide decisioni, la percezione di non avere abbastanza risorse per farcela al momento ed infine un gruppo di emozioni molto intense e incongruenti. L'aspetto delicatissimo di questa specifica emergenza è che la minaccia è difficilmente percepibile, parliamo di un organismo vivente ed a quanto pare pericoloso che può essere visto solo dagli scienziati, dobbiamo quindi fidarci di loro. Questo genera un grandissimo elemento di incertezza e di impotenza nel cittadino comune. In questa vicenda dobbiamo innanzitutto stare molto attenti alle parole perché la comunicazione, ciò che diciamo di quello che sta avvenendo, può aumentare la confusione delle persone. Sono proprio le informazioni che peggiorano o migliorano la capacità delle persone di far fronte”.