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Coronavirus

Arese e Quarto Oggiaro, nuovi focolai Covid nelle scuole. I genitori non mandano i figli in presenza

L'intoppo: una classe non formalmente in quarantena non può essere attivata a distanza e ciò significa perdere giorni di lezione

La città di Arese e il quartiere milanese di Quarto Oggiaro "osservati speciali", in questi giorni, per possibili focolai di variante inglese del Covid. E c'è la possibilità, non ancora accertata, che queste situazioni siano legate al focolaio scoppiato a Bollate, il comune dell'hinterland nord di Milano finito in zona rossa per questo motivo. 

Ad Arese, un docente di scuola media residente a Bollate è risultato positivo al Covid e la dirigenza ha deciso di effettuare uno screening mirato sottoponendo a tampone gli studenti e il personale a contatto con quel docente, pur proseguendo l'attività didattica. Ma, secondo la comunicazione diffusa alle famiglie, chi non si sottoporrà al test dovrà necessariamente interrompere la frequenza almeno per quattordici giorni dalla data del tampone "mancato".

La guardia è alta: sulle prime, appena istituita la zona rossa a Bollate, sembrava che gli studenti bollatesi che frequentano scuole in comuni limitrofi potessero continuare in presenza, poi è stato chiarito che possono, invece, stare a casa, mentre le scuole di Bollate sono state immediatamente chiuse.

Quarto Oggiaro, i genitori chiedono chiusura scuola

A Quarto Oggiaro, invece, al centro del focolaio una scuola media, la Vico di via Val Lagarina, con nove classi in isolamento, la metà del totale. I genitori, tuttavia, preferiscono tenere a casa anche i figli che sarebbero "tenuti" alla presenza, e vorrebbero la chiusura del plesso da parte dell'Ats. Un dettaglio non di poco conto: formalmente, una classe non in quarantena non può essere attivata a distanza, anche se fisicamente non si presenta nessuno o quasi. Il che significa giorni persi di lezioni.

La scuola, a Quarto Oggiaro, in linea d’aria a un tiro da Bollate, formalmente già in zona rossa dopo i focolai in tre scuole, fa parte del plesso Val Lagarina, con un elementare a circa 600 metri di distanza, che attualmente conta tre classi isolate. Ma la progressione dei casi non ha portato ancora alla chiusura.

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