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Coronavirus

Covid, Galli contro gli assembramenti: "Se si continua così a gennaio aumenteranno i casi"

Secondo il primario infettivologo dell'ospedale Sacco i casi potrebbero aumentare da metà gennaio

I numeri dell’emergenza coronavirus a Milano e in Lombardia sono in calo e il merito è tutto delle restrizioni applicate nelle scorse settimane. La situazione, tuttavia, non è affatto tranquilla, l’obiettivo è uno solo: gli indicatori devono continuare a puntare verso il basso ma “se continuiamo a vedere quello che abbiamo visto nel fine settimana, il potenziale aumento dei contagi è una certezza”, ha detto Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e docente all'università Statale.

La nuova “onda di piena” potrebbe arrivare a gennaio: “L’aumento lo vedremo da metà gennaio in poi". Il dato dei decessi, ancora molto alto, "è l'ultimo parametro che scende, ormai lo sappiamo. Vale la pena dire che i numeri ci raccontano che le misure adottate stavano iniziando a funzionare: riaprire tutto implica gli spettacoli che abbiamo visto e la certezza di un aumento dei contagi. Che poi tutti dicono 'c'era tantissima gente', ma tu dove eri? Perché eri lì? Se ci sta bene ritrovarci con tutto d'accapo" allora continuiamo così, conclude Galli.

La situazione in Lombardia: i dati

Gli indicatori lombardi indicano continuano a diminuire giorno dopo giorno. Il dato dei “nuovi positivi al covid” è in calo dalla prima decade di novembre.

Anche la pressione sugli ospedali lombardi si sta allentando col passare dei giorni. Il giorno in cui si è verificata una sostanziale inversione di tendenza è il 24 novembre. La curva, tuttavia, è diversa da quella della primavera: durante la prima ondata, come si può vedere dal grafico, i posti letto nelle strutture sanitarie si liberavano più velocemente rispetto a quanto sta accadendo in queste settimane.

Anche i decessi causati dal coronavirus, sebbene ancora alti, sono in calo rispetto al mese di novembre.

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