Folla sui Navigli, lo scienziato: "Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai"
Lo ha detto Massimo Galli, direttore di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano
Folla sui Navigli, assembramenti in Darsena e nella Biblioteca degli alberi a Isola. Sono istantanee scattate a Milano a poche ore l'una dall'altra. Il minimo comune denominatore? Il mancato rispetto delle regole della Fase2. E le immagini dei Navigli, simili a quelle riprese durante il "folle weekend" dell'8 marzo, sono state commentate dal direttore di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano in collegamento con Agorà su Rai3: "Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai".
"È la cronaca di un evento annunciato - ha continuato - dopo tutto questo periodo di compressione evidentemente si apre uno spiraglio e diventa una breccia speriamo che non cada la diga. Ma dico speriamo".
Galli ha poi ricordato che Milano e la Lombardia stanno facendo "una grande sperimentazione perché questa cosa di distanziamento e mascherine, scelta su cui non ci possono essere dubbi, però dal punta di vista scientifico è la prima volta nella storia che applichiamo questa cosa per vedere se riusciamo a contenere la coda di un'epidemia come questa".
Lo scienziato milanese ha poi affrontato il tema dell'andamento dell'infezione: "in questi giorni mi aspetto di vedere una crescita dei casi osservati, ad esempio a Milano, perché persone che non sono riuscite ad ottenere un tampone arrivano finalmente a diagnosi, rappresentando di fatto la coda della prima ondata dell'epidemia".
Sala "Immagini vergognose"
Sul caso degli assembramenti sui Navigli è intervenuto anche il primo cittadino, Beppe Sala, durante il suo consueto videomessaggio sui social: "Milano ha bisogno di tornare a lavorare. Non è un vezzo, non è una voglia. È una necessità. Starò dalla parte delle famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Sono dalla parte di quelli che vanno a lavorare, non a divertirsi, per portare a casa quanto necessario per le loro famiglie. Non permetterò che quattro scalmanati, senza mascherina, uno vicino all'altro, mettano in discussione tutto ciò".