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La pandemia

Fontana sulla nuova ondata covid: "Attenzione alta, ma nessun allarme"

L'appello è comunque a prestare massima attenzione e a rispettare quelle regole di igiene e di distanziamento

Il covid non ci ha abbandonati e, purtroppo, il numero di contagi degli ultimi giorni ne sono la conferma più evidente. Giovedì 30 giugno sono state oltre 12mila le persone che hanno contratto il virus in Lombardia. La buona notizia è, però, che si tratta di nuovi positivi che difficilmente finiscono ricoverati. Gli ospedali tengono: i posti letto occupati dai pazienti covid sono (alla data di giovedì) 933.

Anche se la situazione non è allarmante come nelle ondate precedenti, il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana invita alla prudenza. "Non sono preoccupato ma è un dato di fatto che il numero dei contagi stia aumentando - ha dichiarato -. È altresì un dato di fatto che  questo tipo di contagio non sia preoccupante come quelli precedenti e che abbia sulla salute effetti differenti rispetto al recente passato. La maggioranza dei ricoveri si riferiscono a pazienti in degenza per altre patologie che risultano positivi quando vengono ricoverati. Dunque attenzione alta, ma nessun allarme”.

L'appello è comunque a prestare massima attenzione e a rispettare quelle regole di igiene e di distanziamento che in oltre due anni pandemia ormai sono state imparate.“Il mio appello a tutti i lombardi,  è di continuare a porre attenzione e a mettere in atto tutte le precauzioni utili a contrastare il covid, soprattutto nei luoghi affollati”.

Anche il professor Paolo Bonfanti, responsabile del reparto di malattie infettive del San Gerardo aveva allertato alla prudenza, senza nessun allarmismo. "I numeri stanno di nuovo salendo vista la diffusione di Omicron 5 ma al momento tutto ciò ha solo un modesto effetto sulle ospedalizzazioni - precisa a MonzaToday -.  Questo grazie all'efficacia dei vaccini. Giusto quindi un certo allentamento delle misure per abituarsi a una "nuova normalità", convivendo con il virus. Bisogna essere consapevoli però che l'epidemia non è finita e che le persone fragili corrono dei rischi: quindi è necessario che i cittadini, soprattutto quelli che convivono con anziani e fragili, siano consapevoli di questo e continuino ad usare la mascherina nei posti affollati, soprattutto negli ambienti chiusi".

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