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Milano, covid e terza ondata. Galli: "Per il momento non ci sono segnali"

Tuttavia secondo l'infettivologo del Sacco è presto per cantare vittoria. I dati

Per il momento non ci sarebbero segnali di una terza ondata di Covid-19 negli ospedali di Milano. Lo dimostrano i dati degli ultimi giorni, lo ha detto anche Massimo Galli: “Siamo in una situazione abbastanza statica, non così migliorata per poter cantare vittoria, ma negli ultimissimi giorni senza palesi segni di peggioramento, quelli che paventavamo soltanto una settimana fa — ha detto infettivologo dell'ospedale Sacco e dell'università Statale di Milano, in un'intervista a Rainews24 nella giornata di mercoledì 20 gennaio — . Bisogna avere i nervi saldi e avere la capacità di gestire giorno dopo giorno come vanno le cose”.

Nella giornata di martedì 19 gennaio, a fronte di 24.129 tamponi, erano stati accertati altri 930 casi in tutta la Regione (259 in meno rispetto al giorno precedente); il rapporto fra tamponi effettuati e i nuovi positivi era del 3.85%. Tra Milano e hinterland sono state trovate altre 564 persone positive al virus.

Negli ospedali della Lombardia, tuttavia, nella giornata di martedì si è registrato un leggero aumento di pazienti covid (42 in più rispetto alle precedenti 24 ore): sono stati registrati 34 nuovi accessi nelle terapie intensive lombarde, ma il totale dei letti di rianimazione occupati — tra decessi e pazienti guariti — è però diminuito di 24 unità rispetto a lunedì. I posti letto occupati dai pazienti meno gravi, invece, sono aumentati di 66 unità per un totale di 3.619. Negli ospedali lombardi c’erano in tutto 4.044 persone affette da SarsCov2.

Da inizio anno la curva dei pazienti covid presenti negli ospedali è salita ma da una decina di giorni a questa parte (dal 10 di gennaio) si è sostanzialmente appiattita.

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