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Gilet arancioni: si sapeva tutto in anticipo, perchè lasciarli fare?

Editoriale - L'appuntamento era già noto, sui social si trovano programmi ovunque; eppure, nessuno ha mosso un dito. Il sindaco ha risposto, ma i dubbi rimangono

Qualche ora fa, in Duomo, c'è stato lo strampalato spettacolo dei 'gilet arancioni', un minestrone di no vax, esponenti di destra, negazionisti, complottisti e Forconi della prima ora. Chiedono il "ritorno alla lira italica" e ai "valori cristiani", la cacciata del governo, un contributo per il "capofamiglia" e altre amenità similari. Coronavirus e vaccini per loro sono complotti. Centinaia di persone aizzate dall'ex generale di brigata dei carabinieri (e deputato) Antonio Pappalardo, noto, da qualche anno, per patetiche sceneggiate come il tentato arresto di Laura Boldrini e il Movimento di liberazione Italia. Il 74enne siciliano, tra le altre cose, è stato rinviato a giudizio per vilipendio al Capo dello Stato, dopo averlo chiamato più volte "usurpatore". 

Dai video, dalle immagini e dalle testimonianze, si può ben notare come in pochissimi (e sicuramente non chi stava sul palco) avessero indosso la mascherina, obbligatoria secondo l'ordinanza regionale e in più palesemente non rispettassero alcun distanziamento sociale. Non solo: gli assembramenti sono ancora vietati e nessuna autorizzazione di tale portata poteva essere data. Sebbene a Milano la situazione sanitaria sia sotto controllo, ci sono ancora, giornalmente, dai 20 ai 40 contagi e più di 3mila pazienti in Lombardia sono in ospedale affetti da Covid-19. In 172, in terapia intensiva, lottano per la vita.

Perchè si è lasciato fare tutto questo? Ovviamente nessuno vuole contestare il contenuto dell'arringa. Ci mancherebbe. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Ma come è possibile che, nonostante la manifestazione fosse nota da tempo (sui social ci sono volantini e programmi ovunque), questi signori abbiano potuto tranquillamente installare amplificatori e microfono, con palloncini e perfino il cordone di bodyguard? Il sindaco Beppe Sala e la questura hanno annunciato identificazioni, sanzioni e denunce. Benissimo. Ma il danno è fatto. E sappiamo bene quanto possano essere devastanti dal punto di vista epidemico questi eventi. Perchè nessuno ha mosso un dito?

Aggiornamento: il primo cittadino, in un video sui social, ha dato una risposta tecnica a questa domanda, che gli era stata fatta da più parti. Ne parliamo qui. Ma non è troppo convincente. Un conto è autorizzare un flash mob di lavoratori senza un reddito, sacrosanto, un conto è autorizzare la manifestazione di ex Forconi i cui intenti sono chiarissimi. Quale garanzia di rispetto delle regole c'era (mascherine, distanziamento) se proprio queste regole erano il principale motivo di protesta?

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