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Green pass, ai turisti basterà il doppio vaccino con tampone

Cambia la regola per venire incontro ai turisti: in molti paesi il green pass rafforzato vale nove mesi e si sarebbero trovati impossibilitati a entrare in hotel e ristoranti o a salire sui mezzi pubblici

Green pass e scuole sono i due punti principali di modifica delle norme anti covid con il decreto varato dal governo Draghi il 2 febbraio, che entrerà in vigore non appena verrà pubblicato sulla gazzetta ufficiale. La disciplina del green pass, in particolare, subisce anzitutto una prima, sostanziale, modifica: quello ottenuto con il booster o con la guarigione dal covid (e ciclo primario di vaccinazione completato) sarà a tempo indeterminato.

La regola precedente voleva invece che, proprio da febbraio, la sua durata venisse limitata a sei mesi. Perché il cambio di rotta? Come hanno spiegato in conferenza stampa i ministri, la ragione sta nel fatto che, al momento, non è previsto dal governo un piano per la quarta vaccinazione. E, dunque, con la durata ristretta a sei mesi, numerosi green pass rafforzati non sarebbero più stati validi in breve tempo, senza possibilità di 'recuperarli'. Ora, invece, per 34 milioni di italiani il certificato verde non avrà più scadenza. Resta invece di sei mesi la validità del green pass per chi non ha il booster, ormai considerato parte essenziale del ciclo vaccinale.

Non si può ancora prevedere se, un domani, il green pass sarà abbandonato o se, al contrario, verrà programmata anche la quarta dose: è probabile che lo spartiacque sarà prima dell'estate, o l'estate stessa. Per il momento si procede con queste regole. Ma ci sono novità anche per i turisti e, in generale, gli sttranieri che arrivano nel nostro paese. In particolare per coloro che hanno il ciclo primario di vaccino, ma non il booster, o sono guariti da più di 120 giorni.

All'estero il green pass vale nove mesi

Il problema da risolvere stava nel fatto che, in molti paesi esteri, il green pass per loro vale nove mesi e non sei, come da noi. Si sarebbero quindi trovata sbarrata la strada, in Italia, per tutte le attività e servizi per i quali, da noi, è necessario il green pass rafforzato. Il governo lo ha risolto permettendo loro di accedere a queste attività anche con il loro green pass base, a patto di effettuare un tampone (molecolare o antigenico).

Una concessione che favorisce il turismo, mentre le regole finora in vigore avrebbero rischiato di strozzarlo. Per qualcuno, la necessità di effettuare comunque un tampone renderà difficile la vita ai turisti. Ma, senza questa regola, i turisti semplicemente non avrebbero potuto accedere, ad esempio, ai mezzi di trasporto, anche locali, o entrare in hotel e ristoranti. Lo ribadiamo: senza questa correzione di rotta, i vaccinati stranieri da più di 120 giorni non avrebbero potuto in alcun modo entrare in un hotel.

E, proprio per venire incontro al turismo, il governo ha previsto che, per queste regole, sono validi anche i vaccini non autorizzati in Italia. Intanto la Commissione europea sta pensando di prorogare fino al 30 giugno 2023 l'estensione del certificato necessario per gli spostamenti tra paesi membri.

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