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Coronavirus

Quando servirà il green pass (e tutta Italia resta in zona bianca)

Presidenti di regione d'accordo con il green pass. E cambiano i parametri per i colori

Sì al green pass. Sì alla zona bianca per tutti. Nelle prossime ore il consiglio dei ministri si metterà attorno a un tavolo per trovare la quadra e cercare di rallentare la possibile nuova ondata dell'epidemia di coronavirus, spinta soprattutto dall'avanzare della variante Delta. 

L'argomento del giorno sarà il green pass, la certificazione verde che si ottiene con il vaccino anti covid, con un tampone negativo nelle ultime 48 ore o con un certificato di guarigione valido sei mesi. Al momento la certificazione verde è obbligatoria soltanto per uscire dall'Italia ma è ormai certo che l'utilizzo del pass - sulla scia di quanto fatto in Francia - verrà allargato e non di poco. 

Lo scopo, chiaramente, è cercare di limitare al minimo le occasioni di contagio - aprendo gli eventi sociali soprattutto ai vaccinati - e, indirettamente, provare a convincere gli indecisi a vaccinarsi.

Il governo emanerà uno specifico decreto sul tema, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 26 luglio. Dopo il confronto con i presidenti di regione, la strada sembra tracciata. Il green pass servirà per eventi sportivi e di spettacolo - quindi anche per cinema e teatro -, per fiere, congressi e, con ogni probabilità, per viaggiare su treni a lunga percorrenza, aerei e navi. Verosimilmente la certificazione verde sarà necessaria anche per i ristoranti e i locali al chiuso e dovrebbe bastare anche il pass ottenuto dopo la prima dose. Non sarà necessaria, invece, per i mezzi pubblici cittadini.

Nello stesso decreto, il governo dovrebbe anche cambiare i parametri per scegliere le fasce di rischio delle varie regioni. Al momento per restare in zona bianca bisogna avere un'incidente al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti e dovrebbe essere proprio questo il "dato" che sparirà. Con l'obiettivo di tenere tutta Italia in zona bianca per l'estate si darà più importanza ai tassi di occupazione degli ospedali e quindi per restare nella zona senza restrizioni il governo pensa a una percentuale del 5% per le terapie intensive e del 10% per i reparti medici. La Lombardia, insieme alle altre regioni, martedì ha chiesto di alzare le percentuali rispettivamente al 20 e al 30, ma l'ultima parola spetta all'esecutivo. 

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