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I no green pass e i vergognosi insulti a Liliana Segre

È successo durante il corteo no pass di Bologna. Nel mirino la senatrice milanese

Liliana Segre nel mirino dei no green pass. La senatrice a vita milanese, sopravvissuta al campo di concentramento nazista di Auschwitz, è stata infatti vergognosamente insultata durante una manifestazione contro la certificazione verde che si è tenuta venerdì a Bologna. 

Dal palco di piazza Maggiore uno degli attivisti, al microfono, ha urlato che la Segre è una "donna vergognosa", che "dovrebbe sparire". Immediata la condanna delle istituzioni. "Dal palco di una manifestazione contro il green pass a Bologna un individuo, sostenuto da altri, ha definito Liliana Segre una 'donna vergognosa' che 'dovrebbe sparire'. È agghiacciante sentire gridare parole come queste. È atroce e pericoloso. Loro sono vergognosi. Un abbraccio, Liliana. Siamo con te", le parole di Valentina Cuppi, presidente del Partito Democratico, sindaca di Marzabotto e promotrice della petizione lanciata per sciogliere i partiti neofascisti. 

Vicinanza, riporta BolognaToday, anche da Raffaele Donini, assessore alla sanità della regione Emilia Romagna. "Solidarietà e vicinanza umana a Liliana Segre. Gli insulti di coloro che in nome della 'libertà' offendono chi ha conosciuto l’orrore dei campi di sterminio e della follia nazista, passano nello spazio di qualche ora. Il tuo valore di donna ed ora di senatrice della Repubblica - ha detto - rimane un riferimento per tutti noi. Le manifestazioni pacifiche in democrazia sono un valore, i rigurgiti di intolleranza e le violenze, ancorché verbali, non potranno mai esserlo".

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