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Intervista a Fontana: "Stiamo facendo miracoli, ma siamo a rischio. Dobbiamo recuperare personale e attrezzature"

Il Governatore della Lombardia, inoltre, spiega a Milano Today perché il provvedimento sulla "chiusura totale" non può essere preso autonomamente dal Pirellone e perché invece deve intervenire il Governo

La serrata totale, ormai vicina. L'attesa per la risposta del governo, evidentemente necessaria. La paura di un sistema sanitario che "rischia di non essere in grado di dare una risposta a tutti". E anche una frecciatina agli altri Paesi, "un po' più egoisti di noi".

Attilio Fontana, presidente di regione Lombardia, parla a MilanoToday affrontando a 360 gradi i temi legati all'emergenza Coronavirus, che nella sola Lombardia nel giro di due settimane ha fatto registrare oltre 7mila contagiati e più di 600 vittime. 

Il governatore parte dal vero "caso" del giorno: la richiesta di regione Lombardia ai ministri di bloccare tutto per 15 giorni, sulla scia di quanto fatto in Cina. "Ho parlato 10 minuti fa col ministro Boccia - il ministro per gli affari regionali e le autonomie - e a brevissimo mi darà una risposta. Abbiamo limato gli ultimi dettagli della richiesta inviata al governo", che prevede una sorta di serrata totale per la regione, chiudendo tutte le attività e rimodulando i servizi di trasporto pubblico.  

"Perché non posso 'chiudere' io la Lombardia"

E se da Roma dovesse arrivare una risposta negativa, il presidente non esclude di prendere l'iniziativa in autonomia. "È una questione che da un punto di vista giuridico è molto dibattuta, dovrei cercare di capire. Ma il motivo per cui non prendo in considerazione questa ipotesi - spiega - è che se facessi io un provvedimento di questo genere poi c'è il rischio che chi subisce questo provvedimento non possa essere coperto dagli interventi statali, invece con un provvedimento statale le eventuali provvidenze possono essere incassate da tutti". 

La serrata potrebbe riguardare anche i mezzi pubblici: "Cerchiamo di contenere anche questo aspetto - chiarisce Fontana -, il trasporto pubblico può essere anche un veicolo del contagio, soprattutto in certi orari. In Cina - ribadisce - hanno bloccato tutto e lì il contagio si è ridotto, dobbiamo fare così. Se si prendono misure rigide, il contagio si riesce a ridurre". 

"Sistema sanitario a rischio"

E sul sistema sanitario lombardo: "Io sono preoccupato dal primo giorno perché ero cosciente che si rischiasse di arrivare in queste condizioni. Il nostro servizio sanitario sta facendo miracoli, i nostri operatori sono eccezionali e stanno dando risposte impensabili. È chiaro che siamo arrivati in un momento un pochino difficile, procedendo con questo sviluppo del contagio c'è il rischio che tra un po' di giorni il nostro sistema non sia in grado di dare una risposta a tutti". 

Idee chiare sui posti di terapia intensiva, quanto mai necessari, con la Fiera pronta ad accogliere nuovi letti. "Non è un problema di spazi, ma mancano tutte quelle attrezzature che sono fondamentali per predisporre un letto di rianimazione - chiarisce il governatore -. Stiamo comprando mascherine in Thailandia, ventilatori in Sud America, stiamo cercando di trovare ovunque questi beni che si fa fatica a trovare perché i Paesi che sapevano che sarebbe nata una pandemia si tengono tutti quei prodotti che possono servire. Purtroppo noi siamo stati un po' improvvidi e adesso gli altri sono un po' più egoisti di noi. Il problema - conclude - è trovare medici, infermieri e personale sanitario".
  

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