rotate-mobile
Coronavirus

L'azienda che manda i dipendenti no vax (ma con green pass) a lavorare tra escrementi e rottami

La denuncia di alcuni lavoratori di un'azienda lombarda che hanno il green pass "da tampone"

Stessa azienda, ma due sedi diverse. Anche se tutti hanno il green pass, la certificazione verde che dal 15 ottobre scorso è obbligatoria per andare al lavoro. Alcuni dipendenti di una ditta lombarda hanno denunciato di essere stati "discriminati perché in possesso del green pass da tampone e non da vaccino". Un dato che, comunque, non dovrebbe essere in possesso delle aziende dato che i lavoratori non sono tenuti a specificare la provenienza del loro green pass.

Loro stessi hanno realizzato un video all'interno del nuovo luogo di lavoro in cui sono stati relegati: "Un deposito di materiali industriali e d'ufficio dismessi, con scrivanie improvvisate in mezzo a rottami di varia natura e, soprattutto, in un ambiente non igienizzato, sporco e con escrementi di animali". 

Le indicazioni dell'azienda sono state affidate a un avviso, il numero 404, reso noto dai dipendenti. "La presente per ricordare ai Sigg. dipendenti che l'accesso nella sede di via... - l'indirizzo è stato nascosto dai lavoratori - è consentito ai soli dipendenti in possesso di green pass da vaccino, in corso di validità. Pertanto i lavoratori non provvisti di tale certificazione potranno accedere alla sede ubicata in via... presentando green pass da tampone in corso di validità".
 
E ancora: "Si rammenta inoltre che non dovranno esserci contatti tra il personale" delle due sedi lavorative e che "in mancanza di osservazione di tale regola i dipendenti potranno essere disciplinarmente puniti con una contestazione da parte della direzione". "Abbiamo separato chi è completamente sicuro da chi è a sicurezza limitata", ha spiegato il titolare dell'azienda. "L'altro edificio? Non l'ho controllato di persona".
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'azienda che manda i dipendenti no vax (ma con green pass) a lavorare tra escrementi e rottami

MilanoToday è in caricamento