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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Lockdown in Lombardia, la Regione: «Il Governo decide su numeri vecchi»

Secondo Fontana e Gallera, le analisi in mano al Governo non tengono ancora conto delle restrizioni più recenti

Un lockdown in Lombardia, seppure in forma più soft rispetto alla scorsa primavera? «Scelta basata su numeri vecchi». E' la voce che trapela da Palazzo Lombardia dopo la firma del Dpcm da parte del presidente del consiglio Giuseppe Conte nella notte tra martedì e mercoledì, che sancisce un lockdown dal 5 novembre per almeno due settimane (ma il Dpcm è in vigore fino al 3 dicembre) per le Regioni con il rischio più elevato legato al Covid.

Soltanto nella giornata del 4 novembre si saprà con certezza se la Lombardia ricade nella "zona rossa", sulla base di ventuno parametri, anche se tutto fa supporre che lo sarà. I governatori delle Regioni avevano chiesto misure omogenee su base nazionale ma il Governo ha preferito continuare sulla strada delle misure differenziate.

Se comunque sarà lockdown, non sarà totale come a marzo: saranno ad esempio salvate le scuole in presenza fino alla seconda media, nonché le attività produttive industriali e commerciali. La Lombardia aveva chiesto al governo di non decidere fino a giovedì, quando il Comitato tecnico-scientifico avrà in mano i dati sulle restrizioni già in vigore (e datate 22 ottobre). 

In altri termini, il governo sta ancora ragionando su analisi "vecchie", che fanno riferimento ai numeri precedenti le restrizioni attuali. Sia il governatore della Lombardia Attilio Fontana sia l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera sia il sindaco di Milano Beppe Sala avevano, nei giorni scorsi, chiesto che non vi fosse un lockdown totale. Ora Sala afferma che "le misure vanno rispettate" ed è pronto a sospendere il pagamento di Area C e del parcheggio su strada.

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