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Coronavirus

Il presidente Fontana è convinto che la Lombardia resterà in zona gialla

“La situazione è sempre migliore, gradualmente ma costantemente i numeri migliorano"

Che colore sarà la Lombardia la settimana prossima? Il presidente della regione, Attilio Fontana, ha detto di essere convinto che sarà ancora zona gialla.

“La nostra situazione è sempre migliore, gradualmente ma costantemente i numeri migliorano, per cui sono convinto che verrà confermata la zona gialla”. Lo ha detto il governatore a Sky Tg24, a proposito dell’andamento della pandemia da coronavirus sul proprio territorio.

Le regole in zona gialla spiegate

Il report dell'Iss di venerdì 7 maggio non dovrebbe rappresentare un grosso rischio per la Lombardia, che - salvo sorprese al momento difficili da pronosticare - resterà in zona gialla per almeno un'altra settimana. I paramenti di rischio, infatti, restano sempre gli stessi: i 250 casi su 100mila abitanti e l'indice Rt sopra 1 e in entrambi i casi la regione "sta bene". 

Le riaperture, infatti, per ora non hanno impattato sui bollettini quotidiani, che confermano un trend in discesa della curva epidemiologica. Dati alla mano, i reparti degli ospedali continuano a svuotarsi e il rapporto tra casi testati e nuovi positivi è sempre in calo. Mercoledì 5 maggio, ultimo bollettino disponibile, il 3% dei test era risultato positivo e in ospedale c'erano 3.188 persone nei reparti ordinari e 519 nelle terapie intensive, numeri comunque in calo rispetto ai giorni precedenti.

Le regole valide in zona arancione

Le riaperture

In tema di riaperture, il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha invitato alla prudenza. "Andiamo verso le riaperture, ma non bisogna dimenticare i morti". E aggiunge: "Bene il certificato verde per favorire il turismo".

"L'obiettivo è quello di riprendere una serie di attività economiche, sociali e ricreative che hanno sempre connotato la vita di tutti noi. Tuttavia - sottolinea - per contemperare nel modo migliore questo obiettivo con la tutela della salute è fondamentale basare le scelte sui principi della gradualità e della progressività, impiegando come stella polare di riferimento, per scelte come quelle sul coprifuoco, l'evoluzione dei numeri della curva epidemiologica. Deve essere ben chiaro che nessuno ha piacere a suggerire strategie di restrizione della vita sociale, dei movimenti o delle attività".

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