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Milano, la Lombardia di nuovo arancione: cosa si può fare (e cosa no) da lunedì

"Superare stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure", ha commentato il presidente lombardo Attilio Fontana. Ecco divieti e regole nella zona considerata a rischio epidemico intermedio

Milano e la Lombardia tornano di nuovo in zona arancione a partire da lunedì 1° marzo. La notizia è arrivata nel pomeriggio di venerdì annunciata dal presidente  della Regione Lombardia, Attilio Fontana che è tornato a chiedere un cambio nella gestione settimanale delle aperture e chiusure.

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“Prendiamo atto della decisione - ha detto il governatore - ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo può dare un importante segnale di discontinuità su questo tema e - sono certo - avrà al suo fianco le regioni”. 

"Ogni settimana - ha proseguito Fontana -, da mesi, il venerdì, tutte le regioni e i cittadini del nostro Paese attendono il responso e l'Ordinanza del ministero della salute, in un inevitabile quadro di oscillazioni di aperture e chiusure per le attività non solo economiche (...). Auspico (...) si trovi equilibro tra la necessità di garantire da un lato la sicurezza sanitaria e, dall'altro, la tenuta del sistema economico".

Cosa si può fare e cosa no da lunedì 1° marzo (le faq)

Spostamenti

In zona arancione ci si può muovere liberamente, senza autocertificazione, all'interno del proprio comune e rispettando il coprifuoco, che rimane valido dalle 22 alle 5. Continua invece a essere vietato spostarsi al di fuori del proprio comune e della propria regione salvo che per comprovate necessità e motivi di lavoro, studio e salute. Rimane consentito, analogamente a quanto accade nelle zone rosse, andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti senza limiti di orario, oltre che far visita a un'abitazione privata muovendosi in massimo due persone conviventi. Possibile, inoltre, uscire per "raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti". Sempre consentito, infine, il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Negozi, ristoranti e centri commerciali

Addio (per ora) al pranzo fuori. Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie possono effettuare solo servizi d'asporto (fino alle 22) e a domicilio. Permane, di conseguenza, anche il divieto di consumare cibo e bevande nella adiacenze dei locali. A poter rimanere aperti in area arancione sono invece i negozi di tutti i tipi, compresi quelli di estetica.

All'interno dei negozi deve essere assicurata la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Gli ingressi devono essere dilazionati in modo che non si creino assembramenti all'interno dei locali e non si deve rimanere nei negozi più del tempo necessario per l'acquisto di beni. 

Trasporti, sport e cultura

Sui trasporti pubblici permane il limite di capienza del 50%. Quanto all'ambito sportivo e culturale, rimangono chiusi teatri, cinema, piscine e palestre. Chiudono, a differenza che in zona gialla, anche i musei.

Zona arancione in Lombardia: cosa non si può fare da lunedì 1° marzo

In zona arancione sono in vigore le seguenti regole.

  • È vietata la circolazione dalle 22 alle 5;
  • non si può uscire dal proprio comune (salvo che per i suddetti motivi); 
  • i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi;
  • bar e ristoranti sono chiusi e l'asporto è vietato dopo le 22;
  • i musei sono chiusi;
  • la didattica nelle scuole superiore è in presenza dal 50 al 75%. 

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