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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Riunione Cts, la Lombardia rimane zona rossa (in attesa del Tar)

Non dovrebbero esserci sorprese nelle decisione del Comitato tecnico scientifico

Non dovrebbero esserci novità particolari dopo la riunione del Cts (Comitato tecnico scientifico) venerdì 22 gennaio a seguito del monitoraggio dei dati sui contagi da covid-19 in Italia.

La Lombardia, in attesa della decisione del Tar, rimane in zona rossa, come previsto dalle norme: servono 2 settimane prima di uno scostamento in altro colore. Assieme alla Lombardia, rimangono in rosso Sicilia e Alto Adige. Tutte le altre regioni in zona arancione, tranne Basilicata, Molise, Sardegna e Campania. 

Attesa per la sentenza

Il Tar del Lazio deciderà lunedì 25 gennaio se la Lombardia lascerà o meno la zona rossa. Una decisione rinviata (la sentenza era attesa giovedì) perché i giudici vogliono ottenere ed esaminare gli ultimi dati disponibili, quelli relativi alla settimana 11-17 gennaio; cifre che verranno rese note dalla cabina di regia nel pomeriggio di oggi, venerdì 22 gennaio.

L’opinione degli esperti

La sentenza, comunque, potrebbe mettere in discussione non solo la zona rossa lombarda ma tutto l’impianto di valutazione: il “sistema a colori” potrebbe andare gambe all’aria. "Trovo inconcepibile che una decisione basata su evidenze scientifiche venga appellata ad un organo tecnico-amministrativo", aveva detto Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell'ateneo cittadino, ospite a  "SkyTg24" nella mattinata di giovedì 21 gennaio. "La Regione Lombardia non è in una bolla, se sbagliano c'è un impatto su tutto il Paese. E questo va tenuto presente", aveva sottolineato lo scienziato.

Un invito alla cautela è arrivato anche da Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano. Lo scienziato, ospita ad “Iceberg Lombardia” su Telelombardia nella serata di giovedì, ha detto che la squadra di Attilio Fontana dovrebbe essere più cauta. "La Lombardia farebbe bene a stare cauta — ha detto Galli —. Il punto è riuscire a mantenere una situazione sufficientemente prudente per poterci dare delle garanzie, per non ricadere subito nello stesso problema. Mi sento di dire che sarei più confidente se si riuscisse a essere complessivamente un filo più proattivi per star fuori dalle rogne".

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