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"A scuola anche gli adolescenti": genitori in Duomo per tre giorni, poi a Roma alla manifestazione

Il presidio in piazza del Duomo

Si sono riuniti ai piedi del Duomo di Milano le mamme e i papà del comitato "A Scuola!", per avviare una protesta silenziosa a oltranza che durerà tre giorni, dalle 9 alle 19, con lo scopo di chiedere il rientro in classe per tutti gli alunni e studenti e non solo fino alla prima media inferiore. "Questo è il giorno in cui la Lombardia scolastica offre due volti distinti", dicono annunciando la manifestazione di Roma, sabato 10 aprile, da parte di trentaquattro comitati di tutt'Italia. 

"Siamo qui perché purtroppo come genitori di ragazzi di seconda e terza media e delle scuole superiori la luce in fondo al tunnel non l'abbiamo ancora vista e disperiamo di poterla vedere", racconta all'agenzia Dire Veronica Viganò, una mamma attivista e membro del comitato: "Siamo all'inizio di aprile e non sappiamo ancora se i nostri ragazzi potranno tornare a scuola, perché purtroppo c'è totale opacità".

I dati scientifici non dimostrano che a scuola ci si ammala di Covid, lo riconoscono anche diversi consulenti sanitari del governo. "Per noi questa è una scelta politica. Stiamo aspettando di rimandare i nostri figli a scuola, così come ne hanno diritto a livello costituzionale". Negli ultimi tredici mesi, gli adolescenti (secondo i cacoli del comitato) avrebbero trascorso in presenza appena trentaquattro giorni. "Davanti alla sentenz adel Tar, impugnata dal Governo e confermata dal Consiglio di Stato, che affermava come non ci fosse ragionevolezza nel tener chiuse le scuole in zona rossa perché mancano dati scientifici evidenti, il Governo ha deciso in favore di questa apertura escludendo però di fatto pre-adolescenti e adolescenti", aggiunge Mario Pau, vice presidente del comitato genitori. 

Dad bocciata

Secondo il comitato, poi, la didattica a distanza sarebbe "discriminatoria" perché "ci sono varie famiglie che non hanno mezzi tecnologici e neanche i mezzi economici per dotarsi di quelli tecnologici". E poi per un discorso " culturale e psicologico delle famiglie. Ci sono dei genitori che sono in grado di assistere i figli e altri che non lo possono fare, ci sono famiglie con case molto piccole e famiglie con case molto accoglienti".

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