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Coronavirus

I Nas hanno verificato le norme anti-covid sui mezzi pubblici: multe per 25mila euro

Scoperto il virus su un autobus della provincia di Varese, in Lazio e a Grosseto (ma non è pericoloso comunque)

Quasi 700 controlli dei carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazioni) sui mezzi pubblici in tutta Italia per individuare tracce di coronavirus e verificare la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico nel trasporto pubblico. Gli interventi sono stati effettuati a bordo di tram, autobus urbani ed extraurbani, metropolitane, scuolabus, collegamenti ferroviari e di navigazione locali ma anche biglietterie, sale d'attesa e stazioni.

In Lombardia le verifiche hanno riguardato le province di Milano, Como, Varese e Monza-Brianza. Settantadue i tamponi eseguiti sia a bordo delle vetture sia nei locali di attesa, principalmente nei punti ritenuti più critici come le sedute, le maniglie e le pulsantiere. Gli esami di laboratorio dell'istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia hanno individuato un solo tampone positivo al Covid, prelevato su un bus di un'impresa privata della provincia di Varese. Si è quindi provveduto ad un'ulteriore sanificazione su tutti i veicoli della flotta di quell'impresa, approfondendo le modalità di svolgimento delle operazioni di pulizia e prevenzione.

32 tamponi positivi al Covid in tutta Italia

In tutta Italia, sessantacinque le irregolarità riscontrate, tra cui (oltre alla mancata pulizia e sanificazione) l'omessa cartellonistica di informazione agli utenti e l'assenza di distanziatori ed erogatori di gel. Nel territorio nazionale sono stati denunciati all'autorità giudiziaria quattro responsabili di aziende di trasporto e multati sessantadue responsabili per irregolarità amministrative. Le multe ammontano in tutto a circa 25mila euro.

I tamponi positivi al Covid sono stati trentadue e sono stati trovati nelle province di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto. A Roma, in particolare, sono state rilevate undici positività al Covid da un autobus urbano, da quattro autobus extraurbani e da sei vagoni della ferrovia Roma Lido.

Nessun prova di contagio

Questi test delle forze dell'ordine, tuttavia, utili sulla verifica del rispetto delle normative, hanno però un ridottissimo valore per quanto riguarda la prevenzione da contagio, che passa principalmente via aerosol. Al momento, come ricorda l'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, non ci sarebbe nessuna evidenza scientifica che colleghi un contagio ad una superficie contaminata. Inoltre altri studi hanno evidenziato che, si tratti di plastica, vetro, legno, metallo o stoffa, è molto raro che il Covid si possa trasmettere attraverso il contatto di superfici infette.

“Il coronavirus è nell’aria: c’è troppa attenzione sulle superfici”. Così titolava alcuni mesi fa la rivista Nature. Se è vero che all’inizio della pandemia si è data molta importanza alla possibile trasmissione del virus anche attraverso il contatto con vari tipi di superfici, ormai è chiaro che non è quella la via preferenziale di contagio. Il materiale genetico del coronavirus non basta in sé per essere contagioso. Perché ciò accada occorre che siano presenti particelle virali integre, vitali e in grado di riprodursi.

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