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Riapertura scuole a Milano, dall'11 gennaio la città 'cambia orari': ecco come

Gli orari di lavoratori e studenti verranno differenziati per evitare assembramenti scongiurando nuovi contagi

Differenziare il più possibile gli orari di studenti, dipendenti, commercianti e liberi professionisti. Questa la ricetta per poter riaprire le scuole in sicurezza evitando nuovi contagi da Covid-19. Per questo a partire da lunedì 11 gennaio la città di Milano cambia i suoi orari.

"La differenziazione degli orari raggiunta grazie all'accordo tra tutte le parti sociali, istituzioni pubbliche, gestori del trasporto, esercenti, aziende e ordini professionali - si legge in una nota del Comune - consente una maggior protezione degli spostamenti sul trasporto pubblico e minimizza gli assembramenti. Sarà garantita una ripresa più sicura a studenti, dipendenti pubblici e privati, commercianti, artigiani, liberi professionisti e imprenditori".

Come cambiano gli orari di Milano

Si parte alle 8, orario stabilito per il primo ingresso degli studenti delle scuole superiori e per l'inizio delle attività manufatturiere e direzionali. Il secondo scaglione di ragazzi entrerà invece alle 9:30, quando faranno il loro ingresso in ufficio anche i dipendenti pubblici, i bancari, gli assicurativi, i finanziari, gli estetisti e i parrucchieri. Gli universitari, i professionisti e i negozianti (di attività non alimentari), infine,  potranno iniziare la giornata lavorativa o di studio alle 10.

"Abbiamo approvato il patto 'Milano per la Scuola' - aveva spiegato nei giorni scorsi il prefetto di Milano, Renato Saccone -, l'obiettivo è rendere compatibile e sicuro il trasporto pubblico locale con una ripresa in classe delle scuole". 'Spalmando' le aperture su un arco temporale più ampio si cercherà quindi di prevenire assembramenti e folle. 

Ci saranno, ha poi fatto sapere lo stesso Saccone, "una serie di azioni per consolidare i livelli attuali che già sono alti di smart working ed aumentare questa modalità di lavoro nel periodo che ci interessa e fino a quando sarà necessario".

Ad aderire al patto che riorganizza gli spostamenti anche Assolombarda che sul tema scrive: "Si raccomanda alle imprese un uso ottimale dello smart working pari ad almeno il 60% del personale per gli uffici direzionali e amministrativi delle aziende, i servizi di consulenza, i servizi ICT&media e nel caso di attività in presenza, con un orario di inizio posticipato dopo le ore 9.30".

"Per quanto riguarda le imprese manifatturiere - continua l'associazione delle imprese regionale - si raccomanda invece l’anticipazione dell’orario di inizio delle attività produttive entro le ore 8. Inoltre, viene consigliata, ove possibile, la promozione presso i dipendenti della 'mobilità lenta', in particolare quella pedonale e quella ciclistica".

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