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Al Monumentale con i volontari della colonia felina: "La nostra oasi di pace in pandemia"

Al cimitero più bello della città l'attività dei ragazzi che portano il cibo agli animali non si è mai fermata. MilanoToday ha visitato con loro questo luogo magico abitato da una ventina di gatti

Mangiano il cibo che gli viene lasciato sulle tombe come divinità dell'età classica. Si tratta dei gatti residenti al Cimitero Monumentale di Milano dove da moltissimi anni esiste una colonia felina riconosciuta dal Comune. MilanoToday è andato a trovare i volontari che la gestiscono e li ha seguiti nel loro giro quotidiano attraverso questo luogo straordinario della città, dove le attività a favore dei mici non si sono mai fermate nemmeno durante la pandemia.

La colonia felina del Monumentale (foto MilanoToday/Dragotto)

"Per noi venire qui, anche con il primo lockdown, era come rifugiarsi in un'oasi di pace in qualche modo lontanissima dall'incubo della pandemia, per qualche ora riuscivamo a tornare alla normalità. Non abbiamo lasciato mai i mici da soli, anche quando il cimitero era chiuso al pubblico abbiamo continuato a venire due volte al giorno". A dircelo sono Annalisa Tubbiolo e Francesco Ancona, due volontari milanesi che da anni vengono a portare croccantini e scatolette ai gatti presenti nella colonia, ma anche a controllare che tutti stiano bene e quando non è così a portarli dal veterinario. 

La colonia felina del Monumentale per anni è stata gestita da una 'gattara' storica che poi, anziana e ormai non vedente, ha dovuto passare la staffetta all'attuale responsabile, la fioraia Nanda. In totale conta 26 mici, ai quali ogni tanto si aggiunge qualche altro gatto di casa che viene (illegalmente e irresponsabilmente) abbandonato dai proprietari e per il quale i volontari, una decina in totale, cercano subito un'adozione (i domestici difficilmente si adattano alla vita all'aperto in colonia). Oltre alle cucce sparse in giro per il cimitero, dietro a maestose e talvolta illustri tombe e dettagliatissime sculture, c'è anche un casotto che fa da riparo per gli animali più deboli durante l'inverno o a quelli in attesa di essere adottati oppure, ancora, a quelli malati.

"Non tutti qui amano i gatti, molti si lamentano della loro presenza, ma per fortuna c'è anche chi invece li adora - raccontano Annalisa e Francesco -. In estate alcuni turisti ci hanno persino lasciato uno o due euro per comprargli le pappe". E le raccolte fondi e la beneficenza per questa colonia - come per tante altre di Milano e hinterland - sono gli unici strumenti per mandare avanti le proprie attività e riuscire a far fronte alle spese veterinarie, che come tutti i proprietari di animali sanno, possono essere davvero ingenti. "Noi ci sostentiamo attraverso le donazioni e di solito fortunatamente riusciamo ad aiutare anche tante colonie a cui poi distribuiamo il cibo - spiega Annalisa -. Poi grazie alla visibilità che abbiamo, anche sui social, promuoviamo diverse adozioni: da maggio abbiamo fatto adottare circa una settantina di animali esterni alla nostra colonia".

Tutti i gatti del Monumentale - ci sono tra gli altri Magrussi, Spaventina e il coccolone Tequila - sono sterilizzati tranne una, la Mami, che nessuno, ci raccontano i volontari, è mai riuscito a catturare nonostante i moltissimi tentativi, e che quindi, anche se già abbastanza anziana, ha continuato ad avere i cuccioli fino a pochi mesi fa. "Uno dei gattini è stato adottato da una restauratrice - ricordano Francesco e Annalisa -, mentre lei era al lavoro lui passava ore a guardarla e a dormire sul suo zaino. E alla fine lo ha portato a casa".

Ogni gruppo di gatti vive - in libertà - in un'area diversa; tutti hanno una cuccia morbida dove dormire e ogni giorno trovano a disposizione cibo fresco, acqua e 'crocchette'. Oltre che un luogo dall'incredibile fascino, la colonia felina del Monumentale è una realtà curata e ben funzionante, dove le storie degli animali si incrociano, arricchendole, a quelle dei volontari, che qui hanno trovato anche un 'rifugio mentale' dai problemi dell'epidemia. Ma come tante altre colonie e associazioni dedite alla cura dei più deboli, umani e non, dipende praticamente in toto dalla generosità dei cittadini. Il contributo che il Comune dà ogni anno non è infatti sufficiente a coprire tutte le spese e quindi ogni partecipazione alle collette che vengono organizzate sulla pagina Facebook della colonia è sempre più che ben accetta.

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