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Coronavirus, morto carabiniere ricoverato a Milano: Claudio lascia moglie e figlia di 10 anni

Claudio Polzoni è morto giovedì sera a 46 anni al Policlinico di San Donato

Se n'è andato in un letto d'ospedale, da solo. È morto in un reparto di terapia intensiva, dove era ricoverato da una settimana, nonostante i disperati tentativi dei medici di salvargli la vita. 

Claudio Polzoni, 46 anni, è una delle vittime dell'emergenza Coronavirus che sta mettendo in ginocchio la Lombardia tutta, dove si registrano quasi 20mila contagi e più di 2mila morti. Claudio - residente a Brignano Gera d'Adda - era un appuntato scelto dei carabinieri e prestava servizio alla centrale operativa di Bergamo, una delle province più colpite dal disastro sanitario. 

Il 29 febbraio aveva lavorato proprio nella sua centrale per l'ultima volta, poi il 13 marzo era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Policlinico di San Donato, con tutti i sintomi tipici dell'infezione da Covid-19, poi confermata dal tampone di controllo. Il 46enne era stato attaccato agli strumenti per la ventilazione assistita ed era stato tenuto sotto stretta osservazione, ma poi giovedì pomeriggio il dramma. 

Claudio, subito ricordato sui social da tanti suoi colleghi, lascia una moglie e una bimba di soli dieci anni. 

Il ricordo dei carabinieri

"Anche oggi la Centrale Operativa di Bergamo risponderà alle chiamate di emergenza. Ma tra le voci di tanti militari, non sentirete più quella di Claudio Polzoni, Appuntato Scelto Qualifica Speciale dei Carabinieri, vittima del coronavirus", si legge in uno status Facebook dell'Arma.

"Difficilmente lo avrete incontrato in servizio a Bergamo: lui rispondeva al 112, raccogliendo emergenze, paure, a volte solo il bisogno di dialogare. A 46 anni, lascia una moglie e una figlia che la grande famiglia dell’Arma sta già abbracciando con amore", continuano.

"E lascia il ricordo degli uomini invisibili, ma in grado di cambiare la vita delle persone attraverso pochi istanti. Grazie Claudio, buon viaggio".

Coronavirus, secondo morto tra i carabinieri

Poche ore prima un altro lutto aveva colpito i carabinieri, con la morte del 53enne maresciallo maggiore Massimiliano Maggi, addetto alla stazione di La Spezia Principale. 

"La sua vita l’ha trascorsa dedicandola al servizio del suo Paese e alla sicurezza della comunità affidata alla sua responsabilità - il toccante ricordo dell'Arma -. Oggi il virus si è portato via per sempre il suo respiro. Aveva 53 anni ed era padre modello di due ragazzi che oggi, nel giorno della festa dedicata ai papà, ne piangono la perdita".

"Tutta l’Arma dei Carabinieri cinge con il più intenso degli abbracci la sua famiglia e piange con dolore ed orgoglio un suo figlio che se ne va. Lasciaci pure Massimiliano. Fino alla fine, tu ci sei stato".

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