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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Coronavirus, morto Germano Celant, il "papà" dell'Arte povera: "L'Italia perde un genio"

Il dramma al San Raffaele di Milano. Celant, 80 anni, era ricoverato da un mese

Germano Celant, critico d'arte e padre del movimento Arte povera, è morto in seguito a complicanze causate dal Coronavirus all'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da circa un mese dopo un viaggio negli Stati Uniti. Celant, nato a Genova, aveva 80 anni.

Molte le mostre da lui allestite come quella al Guggenheim nel 1994 'Italian Metamorphosis 1943-1968', quella al Centre Pompidou di Parigi (1981), alla Royal Academy of Arts di Londra (1989) e a Palazzo Grassi a Venezia (1989). Nel 1996 ha curato la prima edizione della Biennale di Firenze Arte e Moda.

Nel 2004 a Genova diede vita alla grande mostra "Arti & Architettura". In seguito si è dedicato alla curatela di grandi progetti della Fondazione Prada a Milano e Venezia ed è stato curatore della Fondazione Vedova a Venezia. Tra le sue curatele recenti anche la mostra "Art & Food" alla Triennale di Milano, in occasione di Expo 2015.

"Oggi il mondo della cultura e della creatività piange la scomparsa di un suo altro grande esponente. Germano Celant, critico d'arte e curatore cui si deve una delle avanguardie creative italiane più feconde del Novecento, lascia un'Italia impoverita del suo genio e del suo talento", il ricordo del ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.

"Celant è stato autore di oltre cinquanta pubblicazioni, tra cataloghi e saggi. A lui - il commiato del comune di Milano - si deve il merito di aver fatto conoscere in Italia la conceptual art americana e di aver esportato negli Stati Uniti l’Arte Povera".

Il ricordo di Fondazione Prada

Dal 1995 al 2014 è stato Direttore artistico e dal 2015 Soprintendente artistico e scientifico di Fondazione Prada, per la quale ha concepito e curato più di quaranta progetti espositivi, dalla personale di Michael Heizer nel 1996 alla retrospettiva dedicata a Jannis Kounellis nel 2019.

"Siamo molto addolorati per la perdita di un amico e compagno di viaggio - le parole di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, presidenti della Fondazione -. Germano Celant è stato una delle figure centrali di quel processo di apprendimento e ricerca che l’arte ha rappresentato per noi fin dall’inizio della fondazione. Le tante esperienze e gli intensi scambi che abbiamo condiviso con lui in questi anni hanno contribuito a farci ripensare il significato della cultura nel nostro presente. La curiosità intellettuale, il rispetto per il lavoro degli artisti, la serietà della sua pratica curatoriale sono insegnamenti che riteniamo essenziali per noi e le generazioni più giovani”.

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