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Coronavirus, frutta e verdura a casa dai negozi di zona. E i milanesi riscoprono la cucina casalinga

Nei supermercati grande richiesta di farina, uova e lievito. E i negozi di vicinato si organizzano per la spesa a domicilio, ottenendo un grande riscontro e apprezzamento

L'altro giorno, al supermercato, gli scaffali erano pressoché tutti riforniti, tranne quelli delle uova (quasi terminate), della farina (esaurita) e degli affettati confezionati (pochi quelli rimasti). Sta forse cambiando la spesa degli italiani? Se lo chiedono in tanti, in questo periodo. Soprattutto nelle grandi città, il riadattamento a nuove forme di organizzazione del proprio tempo è evidente. Milano era la città della vita frenetica fuori casa, tra apericena e supermercati aperti 24 ore ben forniti di monoporzioni per single, pronte da scaldare al microonde.

Ora si assiste a due fenomeni paralleli, non solo a Milano, naturalmente, ma anche nel resto del Paese. Da un lato si riscopre il piacere della cucina casalinga, dall'altro quello dei negozi "di vicinato", alternativi ai super e ipermercati. 

Le code (dovute all'ingresso contingentato ma anche, negli ultimi giorni, alle auto-restrizioni sugli orari da parte delle principali catene) impongono una pazienza che non tutti hanno. L'app FilaIndiana, utilissima per capire quanto si dovrà aspettare davanti alla porta di un supermercato, scoraggia: nel weekend del 21 e 22 marzo i tempi d'attesa nei supermercati cittadini raggiungono anche tre ore.

Perché allora non guardare al fruttivendolo o al macellaio sotto casa, che di solito snobbiamo in favore del «trovo tutto all'Esselunga»? Detto fatto. Sfogliando i gruppi di quartiere su Facebook si scopre che i residenti si scambiano informazioni su chi consegna a domicilio. E, per citare solo un esempio, un piccolo negozio di San Siro, da cui si può acquistare frutta, verdura, pasta, uova, formaggi e altri alimenti, venerdì 20 prendeva gli ordini per lunedì 23. Il delivery dell'era Coronavirus è servito insieme agli alimenti freschi, che tornano ad essere apprezzati anche perché, chiusi in casa, c'è più tempo per dedicarsi ai fornelli.

Ed ecco l'altro cambiamento: la passione per il fai da te in cucina riemerge, anche a Milano, prima sopita dai ritmi cadenzati della giornata lavorativa del milanese tipo. Si torna a fare il pane e magari la pasta e i biscotti in casa, per non dire delle torte, e si sperimentano ricette accantonate da anni con la promessa di provare a prepararle appena si fosse avuto "un po' di tempo". Ora di tempo ce n'è in abbondanza. Tra i cambiamenti di abitudine, qualche ora in più in cucina. Così uova, farina e lievito vanno a ruba. E il mattarello infarinato, con un occhio al tutorial su Youtube, torna ad essere protagonista in cucina nell'era Covid-19.

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