Primo giorno del lockdown: nella metro di Milano mancano gli adesivi per distanziare
I passeggeri, il cui numero è molto ridotto, si sono comunque adeguati alla nuova normativa sedendosi distanziati
Nonostante l'ultimo Dpcm imponga una capienza massima al 50% nei mezzi pubblici e la stessa Atm nei giorni scorsi abbia annunciato nuove modalità di viaggio, venerdì 6 novembre, primo giorno del secondo lockdown in Lombardia, nella metropolitana di Milano non sono ancora stati apposti gli adesivi sui sedili che è vietato occupare. I viaggiatori, comunque, adeguandosi alla nuova normativa si sono seduti a distanza, scelta facilitata anche dal fatto che il numero di accessi è stato molto ridotto.
"Non sappiamo ancora nulla del blocco degli accessi ai tornelli e per ora i bollini rossi non ci sono ancora", dice un agente di stazione alla fermata della linea verde di Cologno Sud. "Nei prossimi giorni verranno bloccati gli accessi nel caso in cui superino quelli consentiti - spiegano altri due dipendenti di Atm a Udine M2 -, per ora non c'è ancora nulla. Ma a partire dai prossimi giorni bisognerà uscire un po' prima, magari un quarto d'ora, perché i tempi di viaggio si allungano".
Come anticipato dall'azienda di trasporti milanese, su metro, autobus, tram e filobus la capienza massima sarà appunto portata dall'80 al 50%. Le corse, poi, dovrebbero essere incrementate, così come la sanificazione dei mezzi. "Potrà succedere - si leggeva in una nota di Atm dei giorni scorsi - di dover attendere in coda nei mezzanini delle stazioni metropolitane e alle fermate di bus e tram prima di poter salire a bordo. Inevitabilmente, vanno considerati maggiori tempi di viaggio sulla rete".
"Come azienda - sottolineano da Atm - siamo già impegnati nel riposizionamento di 70mila adesivi sui sedili che non potranno essere utilizzati sia in metropolitana che sui mezzi di superficie. Visto l'alto numero, l'attività di ripristino sarà progressiva".
