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Coronavirus

Ancora stop degli spostamenti tra regioni: la richiesta dei governatori

La situazione contagi rimane stabile ma pericolosamente "esplosiva"

La situazione contagi, sebbene sia generalmente stabile, presenta preoccupanti picchi in alcune zone, che potrebbero rapidamente moltiplicarsi a macchia di leopardo. I governatori, pertanto, chiedono al governo di mantenere i confini regionali chiusi per evitare l'espandersi dell'epidemia da covid-19. In Lombardia le piste da sci potrebbero rimanere aperte con il protocollo validato da Cts, ma solamente con sciatori residenti in regione.

"L'orientamento della Conferenza delle Regioni è di richiedere di prorogare il Decreto legge che vieta gli spostamenti da una Regione all'altra, anche per la zona gialla. Nelle prossime ore comunicherò tale orientamento al ministro Francesco Boccia che aveva chiesto il nostro parere nel corso dell'ultima Conferenza Stato-Regioni, oltre che al Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi".

Lo ha dichiarato poco fa il Presidente Stefano Bonaccini, a margine della Conferenza delle Regioni. "Al nuovo Governo chiederemo un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione".

La Regione Lombardia: tavolo tecnico urgente per i vaccini

Nel frattempo, si lavora alacremente per velocizzare le vaccinazioni in Regione Lombardia. "Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto proprio l'appello rivoltogli dalla Commissione Salute composta dagli assessori alla Sanità delle Regioni italiane, dando il via libera alla convocazione di un tavolo tecnico urgente 'emergenza vaccini'". Lo comunica in una Nota l'assessorato al Welfare della Regione Lombardia. "Tale tavolo, che si riunirà già in serata - prosegue la nota - sarà composto da Ministero della Salute, Aifa, Agenas e da quattro rappresentanti delle regioni, tra cui uno della Regione Lombardia".

"Il tavolo sarà chiamato a rispondere con urgenza alle domande se con il vaccino AstraZeneca sarà possibile vaccinare cittadini al di sopra dei 55 anni di età; se la seconda dose del vaccino AstraZeneca potrà essere somministrata dopo 12-14 settimane dalla prima inoculazione; se la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna potranno essere posticipate rispetto al previsto e se sarà possibile eliminare l'obbligo della firma di due operatori al momento della somministrazione del vaccino".

"Tali risposte - conclude la nota - potrebbero mettere in condizione le regioni di avviare con maggiore celerità la fase vaccinale di massa, coprendo più rapidamente una più larga fetta di popolazione, rispondendo così alle emergenze pandemica e sociale".

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