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Coronavirus

Le parole del candidato (e medico) Luca Bernardo sull'obbligo per i vaccini covid

Bernardo dice la sua sull'ipotesi dell'obbligo vaccinale

Niente imposizioni. Ma con un "ma". Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra e primario del reparto di pediatria del Fatebenefratelli, dice la sua sull'ipotesi di rendere obbligatori in Italia i vaccini anti covid. 

“Nessun obbligo vaccinale", è la teoria del dottore che il prossimo ottobre sfiderà il primo cittadino uscente Beppe Sala. Però, "il vaccino, lo dico da medico prima che da candidato sindaco, è un'arma straordinaria contro il virus: protegge la persona e salvaguardia la vita", ha voluto sottolineare in una nota Bernardo. 

E ancora: "Terapie intensive e decessi si sono abbassati drasticamente grazie all’utilizzo del vaccino, che l’Fda per quanto riguardo Pfizer, notizia di queste ore, ha dichiarato non più ‘emergenziale’. Quindi mi auguro che anche i più scettici possano riflettere, pur sempre rispettando la libertà di scelta di tutti. La vaccinazione obbligatoria può deciderla solo il governo attraverso le indicazioni del Cts, ma sono sicuro che si arriverà all’immunità di gregge, ossia all’80% della copertura", ha concluso il candidato sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, con i partiti guidati da Matteo Salvini e Giorgia Meloni che molto spesso hanno avuto posizioni più "dure" sul green pass e sull'ipotesi dell'obbligo vaccinale. 

Dal canto suo, nei giorni scorsi, Bernardo aveva già fatto sapere di essere un "pro vax". "Io sono assolutamente a favore della vaccinazione: sono un uomo che arriva dalla società civile, sono un medico e non posso che essere completamente a favore dei vaccini", aveva detto. "Bisogna essere chiari sulla questione green pass e vaccini. Il green pass è utile e importante, ma l'unica terapia che noi conosciamo è certamente la vaccinazione. Come medico immagino avendo fatto la seconda dose a gennaio che entro fine ottobre farò la terza", aveva proseguito. 

"La cosa fondamentale - aveva concluso il pediatra - è la chiarezza di comunicazione, vaccinarsi non solo è un atto d'amore ma è anche rispetto per se stessi e per gli altri. Per chi è vaccinato e contrae il covid, perché si può contrarre, l'andamento della malattia è assolutamente diverso e infatti sono decaduti i numeri delle terapie intensive. Io ho riconvertito tre volte il mio reparto e devo ringraziare tutti gli operatori e i sanitari perché senza di loro la sanità italiana non avrebbe potuto salvare tante vite".

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