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Coronavirus

Obbligo di vaccino per il personale scolastico e per i professori

L'opinione del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano

Obbligo di vaccini per i professori. L'opinione del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano, è molto netta su questo argomento così come l'idea di base che gli argomenti dei no vax siano assurdi e incredibili.

"C'è una minoranza rumorosa di no vax, ma c'è anche una quota di persone, che ha un elevato grado di scolarizzazione, che si è incancrenita nell'andare a pensare il peggio riguardo alla vaccinazione. Si sono convinti - ha detto Pregliaso ai microfoni della trasmissione "Rotocalco 264" condotta da Roberta Feliziani su Cusano Italia Tv - che la malattia è banale, cosa non vera, ma soprattutto pensano che questi vaccinazioni siano sperimentali ed alterino il genoma, oltre ad avere effetti sulla fertilità dei giovani".

Obbligo vaccini per i docenti

"È un approccio assurdo e incredibile, è - ha proseguito - come se a fronte di un nuovo farmaco anti tumorale, il soggetto che ne ha bisogno dicesse: aspetto un paio d'anni per capire cosa succederà. Noi abbiamo l'evidenza della differenza tra i Paesi che hanno vaccinato in massa e quelli che non l'hanno fatto come la Russia. Noi siamo messi abbastanza bene per ora perché siamo stati gli ultimi a riaprire dal lockdown, spero che ci possa essere più attenzione sul tracciamento anche se è destino che un colpo di coda questo virus ce lo darà ancora".

Sulla scuola, Pregliasco ha aggiunto: "Credo che si possa pensare di arrivare all'obbligo di vaccino per il personale scolastico così come è stato fatto per i sanitari. I docenti sono a rischio in quanto la variante Delta infetta molto i giovani e poi svolgono un servizio essenziale, lo abbiamo visto anche dai risultati degli Invalsi che sono stati pessimi a causa della dad realizzata in modo emergenziale senza un'adeguata organizzazione".

La terza dose del vaccino

"Sapevamo - ha proseguito l'esperto - che questo virus ci avrebbe tenuto compagnia per diverso tempo, ma non pensavo che riprendesse così in fretta a determinare una quota così alta di contagi. Purtroppo - ha affermato Pregliasco - le varianti sono all'ordine del giorno di questo tipo di virus e la variante Delta ha queste caratteristiche di maggiore carica virale e di maggiore facilità nell'infettare i più giovani, conseguentemente anche una più ampia diffusione. Non c'è chiarezza sulla durata della vaccinazione. Oggi si stima una protezione di 9-12 mesi. È probabile che sia necessario una dose di richiamo nel 2022, magari soprattutto per i soggetti più fragili e a rischio e magari con un vaccino aggiornato per le nuove varianti. È presumibile che si prediliga il vaccino a mrna", conclude Pregliasco su Cusano Italia Tv.

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