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Coronavirus

E' vero che al Galeazzi operano solo chi ha il green pass rafforzato?

Lo 'scoop' da una trasmissione tv. Ma, spiega il direttore Pregliasco, il rinvio vale solo per i casi non urgenti e serve a proteggere dai contagi chi non è vaccinato o guarito di recente

E' vero che, all'ospedale Galeazzi di Milano, diretto da Fabrizio Pregliasco, le operazioni sui pazienti senza il super green pass vengono 'rimandate'? Nì. Il caso è scoppiato, letteralmente, la sera del 18 gennaio: ne ha parlato Mario Giordano nel programma televisivo 'FUori dal coro'. Stando a quanto riportato, due pazienti si sarebbero visti rimandare un'operazione chirurgica in quanto non possedevano il super green pass (che si ottiene con tre dosi di vaccino contro il covid, oppure due da meno di quattro mesi, oppure la guarigione avvenuta).

Il call center del Galeazzi, intervistato dalla stessa trasmissione, ha confermato di avere avuto un'indicazione scritta, firmata dal virologo Pregliasco, in merito. Ma è lo stesso virologo, il 19 gennaio, a far meglio il punto sulla questione. Sentito dall'Ansa, il direttore del Galeazzi ha sostanzialmente confermato la riprogrammazione degli interventi per i pazienti con fragilità, tra cui quelli sprovvisti di green pass rafforzato, che sono considerati fragili in virtù della minor protezione contro il virus.

Tuttavia questa riprogrammazione vale esclusivamente per gli interventi non urgenti. Pregliasco ha fatto l'esempio dell'alluce valgo. E ha sottolineato che, invece, le operazioni urgenti non vengono e non verranno rimandate, a prescindere dal green pass. Al Galeazzi vi sono oltre venti ricoverati che sono positivi al covid, di qui l'indicazione di rivalutare le situazioni non urgenti a seconda della fragilità del paziente. E, per valutare la fragilità, il super green pass è una delle condizioni: l'idea alla base è che chi non è vaccinato (o guarito di recente) ha più probabilità di contrarre il covid, anche in forma grave, e va protetto.

Il caso arriva in Parlamento

Prima dell'intervento 'esplicativo' di Pregliasco, del caso aveva parlato alla Camera dei deputati, mercoledì mattina, Cristian Romaniello, deputato del gruppo misto (ex 5 Stelle): "Se fosse vero sarebbe una cosa abominevole e chiediamo che il ministro della salute riferisca al più presto in parlamento", aveva detto.

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