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Coronavirus

"Siamo in zona bianca ma i negozi devono ancora aspettare le 10.15 per aprire"

La Lega chiede che l'ordinanza del Comune di Milano venga revocata e presenta un'interrogazione parlamentare

Con l'introduzione (ormai stabile) della zona bianca e la conseguente eliminazione di molte restrizioni, inizia ad affiorare la richiesta di eliminare il posticipo dell'apertura per i negozi non alimentari nella città di Milano, attualmente fissata alle 10.15. La questione diventerà argomento di un'interrogazione in Parlamento. Il provvedimento era stato assunto dal Comune di Milano a gennaio, durante le prime riaperture del 2021 in zona arancione, quando era importante evitare gli assembramenti di persone soprattutto sui mezzi pubblici.

La rimodulazione degli orari cittadini, definita in un vero e proprio "patto" tra diversi soggetti (dal prefetto alle associazioni di commercianti, per esempio), faceva sì che al mattino presto venissero aperte soltanto le scuole, anche loro con orari differenziati, in modo da "spezzare" l'ora di punta mattutina. La Lega scende ora in campo per chiedere che l'impostazione venga superata.

"Ormai il provvedimento ha l'aria di essere un inutile accanimento contro i commercianti che stanno provando a riprendersi da una crisi senza fine", commentano Samuele Piscina (presidente del Municipio 2) e Igor Iezzi (deputato leghista): "Forse i momenti più cupi della pandemia giustificavano azioni forti. Certamente, però, tutti i commercianti devono pagare il mutuo, gli affitti, le bollette e mantenere la propria famiglia. Negare loro la possibilità di lavorare nelle prime ore mattutine non aiuta la ripresa economica e la sopravvivenza di una categoria che è ancora oggi messa a dura prova dalla pandemia".

I due esponenti del Carroccio riferiscono il Comune di Milano e la Prefettura non intenderebbero, al momento, rivedere l'ordinanza sugli orari differenziati. Di qui l'iniziativa della Lega che, con Iezzi, presto presenterà un'interrogazione parlamentare. "Da questa settimana, vista la situazione pandemica nettamente migliorata, si può circolare all’aperto anche senza mascherina. Ci chiediamo per quale motivo i negozi per la sinistra milanese non possano tornare a lavorare liberamente", concludono Piscina e Iezzi.

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