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Coronavirus Sesto San Giovanni

"Eroi" solitari in corsia: l'ospedale con un solo anestesista (e più 'reparti') per 12 ore ogni sera

Definita la "rimodulazione" dell'ospedale di Sesto. Salvi pronto soccorso e punto nascite, ma medici anestesisti spostati a Cinisello: così il turno di notte rischia di diventare un problema

Un po' come un eroe senza il suo mantello, senza le sue armi, senza i suoi poteri speciali. Senza la sua "squadra". Un eroe disarmato, solo e solitario, costretto a combattere su più fronti senza mai perdere la lucidità. Rischiano di essere difficili i giorni che verranno per gli anestesisti dell'ospedale di Sesto San Giovanni, la struttura sanitaria che da qualche giorno è al centro di un processo di riorganizzazione imposto dall'emergenza coronavirus che sta flagellando la Lombardia. 

La richiesta della regione alle varie Asst è chiara: bisogna trovare posti da dedicare ai pazienti covid, bisogna trovarli alla svelta e bisogna trovare anche i medici che quei posti li "controllino". Così l'Asst Nord Milano - che gestisce i presidi di Sesto e Cinisello - da giorni sta lavorando a un piano di rimodulazione, ma trovare l'incastro è evidentemente - e innegabilmente - complicato. La prima idea era stata chiudere il pronto soccorso e il punto nascita per poi spostare i medici verso il Bassini e Niguarda, con l'ospedale in Fiera sullo sfondo. La levata di scudi politica - il sindaco di Sesto è Roberto Di Stefano, leghista come il governatore lombardo Attilio Fontana - ha però evitato la chiusura dei due "reparti", con tanto di interrogazione al Pirellone presentata da numerosissimi esponenti della maggioranza, che in sostanza hanno chiesto ai propri colleghi "diretti" di dire la verità. 

I servizi sono stati salvati, quindi. Ma, a quanto risulta a MilanoToday, sono stati "svuotati". Perché la Lombardia, un po' come il resto d'Italia, paga la mancanza storica di operatori sanitari e quindi la strada che viene continuamente scelta sembra essere spostare i medici da un lato all'altro come in una sorta di coperta corta che rischia di scoprire successivi rischi e pericoli sanitari.

Sesto, 12 ore con un solo anestesista

E in effetti è proprio quello che è successo all'ospedale di Sesto. Secondo quanto accertato, infatti, da giovedì mattina 3 anestesisti rianimatori - sugli 11 totali - sono stati trasferiti al Bassini di Cinisello, che da lunedì attiverà, su richiesta del Pirellone, altri sei posti letto di terapia intensiva dedicati ai pazienti covid. La novità è stata comunicata mercoledì ai primari del presidio con "breve preavviso", ma a giochi già ufficialmente fatti.

Quei medici, quindi, servono a Cinisello. Ma servirebbero anche a Sesto, dove i camici bianchi - i tanto applauditi "eroi" della prima ondata di coronavirus - adesso si trovano a coprire in 8 le 24 ore della giornata dovendo badare anche a punto nascita e pronto soccorso, rimasti aperti. 

I tagli sarebbero così ricaduti sulla doppia guardia notturna: dai prossimi giornali infatti - sugli ordini di servizio si parla di sabato 14 novembre -, di anestesista rianimatore in servizio ce ne sarà soltanto uno e non più due per il turno di notte, dalle 20 alle 8. Un eroe solitario che dovrà badare ai pazienti in rianimazione, a quelli potenzialmente in arrivo alla sala parto e al pronto soccorso e a quelli già ricoverati nel reparto covid - una trentina - che potrebbero aggravarsi e avere bisogno di assistenza rianimatoria. In caso di esigenze eccessive, l'unica cosa da fare sarà allertare il reperibile e attendere il suo arrivo. Una situazione che, evidentemente, porta con sé dei pericoli.

A Sesto c'erano i letti covid

Nella riorganizzazione - richiesta dal Pirellone e necessaria per fronteggiare la marea dei nuovi casi - c'è comunque una piccola tessera del puzzle che non torna. All'ospedale di Sesto a marzo scorso erano stati attivati 6 posti di terapia intensiva covid, che adesso sono stati "ripuliti" e destinati, giustamente, ai pazienti non positivi. 

Nell'ospedale, al quarto piano, c'è però una ex unità di terapia intensiva cardiologica con 6 posti potenziali che al momento è vuota e che quindi potrebbe essere aperta. Anche lì, però, servirebbero e sarebbero serviti medici. E la coperta, corta, è sempre la stessa. 

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