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Coronavirus

Palestre, secondo Gallera potevano rimanere aperte: "Erano in regola e sanificate"

Le palestre sono state chiuse dal Dpcm del governo. Nel frattempo gli ospedali della Lombardia si attrezzano per reggere l'onda di piena dei prossimi giorni

Sono chiare le regole del Dpcm varato dal governo nella giornata di domenica 25 ottobre. Tra le nuove norme c'è anche la chiusura delle palestre. E proprio su questo punto dissente l'assessore al Welfare della Lombardia: "penso che le palestre e le piscine potevano non essere chiuse. Per una palestra ti dovevi prenotare, il numero di persone era limitato, gli attrezzi erano sanificati", ha detto Gallera a Mattino Cinque nella giornata di lunedì 26 ottobre.

Il membro della giunta Fontana ha però detto che il governo era chiamato a decidere su argomenti non banali: "Bisogna essere selettivi. Siamo in una situazione complicata, il Governo ha fatto scelte non facili, le attività però forse potevano essere selezionate meglio. Adesso ci sono due, tre settimane davanti e poi vedremo".

La situazione degli ospedali in Lombardia

Negli ospedali lombardi ci sono sempre più pazienti affetti da coronavirus, molti dei quali con sintomi gravi. Gallera ha però precisato che la situazione "non è in alcun modo paragonabile a quella che abbiamo vissuto a marzo, oggi abbiamo fino a 1.800 posti letto nelle terapie intensive — ha detto sempre a Mattino Cinque —. Qualsiasi cosa facciamo oggi vedremo i risultati nei prossimi 15 giorni e quindi ci stiamo preparando al fatto che questi numeri continueranno a crescere in maniera significativa per almeno 15 giorni".

Nel frattempo gli ospedali si stanno riorganizzando per affrontare l'onda di piena: "Abbiamo chiuso le attività non urgenti e procrastinabili lasciando negli hub la cura dei pazienti Covid più complessi e altre patologie più gravi, così come l'attività ambulatoriale — ha concluso Gallera —. Apriamo spazi per il Covid ma cerchiamo di mantenere attive le altre attività".

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