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Piccirillo (5 Stelle) mette l'ufficio fuori dal Pirellone in un gazebo: "No al green pass"

"Querelo chi mi chiama no vax". E pubblica la risposta di Regione Lombardia alla sua interrogazione sulle reazioni avverse ai vaccini. Quelle gravi? Meno di 3 mila su 15 milioni di dosi

L'ha promesso e l'ha fatto. Martedì 26 ottobre, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Lombardia Luigi Piccirillo (milanese, classe 1982, di professione dipendente del Comune di Milano, area risorse umane, servizi amministrativi) ha installato un gazebo in piazza Duca d'Aosta, sotto il Pirellone (sede del consiglio regionale), e vi ha 'trasferito' il suo ufficio di rappresentante dei cittadini. 

Lo ha fatto in segno di protesta contro la richiesta del green pass a chi entra nel palazzo della Regione e in generale contro l'obbligo della certificazione anti covid sui luoghi di lavoro. La richiesta di Piccirillo è l'eliminazione dell'obbligo del green pass, soprattutto in Lombardia dove 9 persone su 10 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, e la gratuità del tampone covid.

Inevitabile l'accenno ai suoi colleghi del gruppo pentastellato che, lunedì, hanno tenuto a dissociarsi dalla sua iniziativa: "Ognuno - ha affermato - è responsabile delle proprie azioni ma, sicuramente, il gruppo regionale è scollato dalla realtà". I 5 Stelle avevano commentato che le posizioni del consigliere "si collocano al di fuori della linea" del movimento e "alimentano, nei confronti delle politiche di ripresa e contenimento della pandemia, quell’ambiguità in risposta alla quale il Movimento 5 Stelle coglie l’occasione per ribadire la propria assoluta distanza. La tutela della salute, dell’istruzione in presenza e del lavoro non possono lasciare spazio ad ambiguità politiche e convinzioni personali".

"Essere l'unico - ha proseguito Piccirillo - è una dimostrazione di come vengno considerati gli ultimi". E ha annunciato querela contro "chiunque mi definisca no vax, non ho mai esposto contrarietà al vaccino. Tutt'altro è avere dei dubbi". E di dubbi il consigliere ne ha, visto che lunedì ha postato su Facebook la risposta ad una sua interrogazione su 'reazioni avverse al vaccino anti covid' in Lombardia.

La risposta di Regione Lombardia sulle reazioni avverse

Per dovere di cronaca, la risposta parla di 2.778 segnalazioni avverse 'gravi' al 15 settembre 2021 (17,3% delle segnalazioni totali sospette, e Regione sottolinea che sono sospettate dal segnalatore ma non necessariamente correlate al vaccino). Ricordiamo che, al 19 ottobre, sono state somministrate in Lombardia15.467.152 dosi di vaccino. Tra le segnalazioni avverse 'gravi' troviamo anche 'dolore in sede di iniezione' e 'prurito', 'stanchezza' e 'malessere'.

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