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Coronavirus

Rsa, quattromila positivi nel Milanese. Ma quasi tremila morti dal 1 aprile

I dati sulle Rsa snocciolati da Walter Bergamaschi, direttore dell'Ats Milano Metropolitana

Quasi quattromila sono attualmente i positivi al Covid-19 nelle Rsa del territorio di competenza dell'Ats Milano Città Metropolitana. Lo ha reso noto Walter Bergamaschi, direttore generale dell'Ats, durante una commissione a Palazzo Marino, aggiungendo che è la prima settimana in cui il numero di contagi subisce una flessione dal 1 aprile, quando l'Ats ha iniziato a contare con precisione i positivi nelle strutture residenziali per anziani. In particolare sono 3.825 le persone positive al virus, 245 quelle con sintomi sospetti, su un totale di 13.257 ospiti. Che purtroppo sono molto diminuiti, a causa dei decessi, rispetto ai circa 16 mila del 1 aprile.

Migliora anche il dato degli operatori sanitari: al 13 maggio ne erano presenti 8.700 e assenti 2.700. Da aprile in poi, l'Ats ha ispezionato 98 Rsa su 160 per capire se quanto veniva dichiarato nelle check list era stato poi realizzato effettivamente. Tra quelle controllate, tutte le cinque Rsa comunali di Milano: Gerosa Bricchetto, Ferrari, Coniugi, Pindaro e Famagosta. «Ho notato - ha spiegato Antonio Colaianni, direttore della vigilanza delle strutture sociosanitarie per l'Ats - un progressivo adeguamento organizzativo delle strutture: alcune criticità, rilevate nelle autodichiarazioni di marzo (delle Rsa, n.d.r.), sono state riscontrate molto migliorate quando abbiamo fatto i sopralluoghi».

In particolare, non c'è più il problema di reperire le mascherine chirurgiche, mentre per i dpi più evoluti (ffp2, ffp3) c'è ancora qualche sofferenza, ma le strutture controllate riescono ad averle e usarle ogni qual volta siano necessarie. Le Rsa si sono inoltre praticamente tutte "aggiornate" sulla sistemazione della zona d'ingresso con materiale disinfettante e rilevazione delle temperature.

Bergamaschi è poi intervenuto sul tasto "dolente" dei malati Covid-19 trasferiti dagli ospedali alle Rsa in seguito alla delibera regionale dell'8 marzo che, in un momento di assoluta necessità di reperire posti letto (soprattutto di terapia intensiva) ha aperto al trasferimento con alcuni "paletti" precisi. La delibera, come si sa, è poi finita sul banco degli imputati perché avrebbe "facilitato" l'espansione del contagio nelle Rsa, dove sono accolti anziani spesso fragili dal punto di vista immunitario.

Pazienti Covid da ospedali alle Rsa: 48 in totale

Secondo i dati di Ats, dal 18 marzo al 7 aprile i pazienti Covid-19 trasferiti dagli ospedali alle Rsa sono stati 28: in particolare 18 in una Rsa di Milano, uno in una Rsa di Cinisello Balsamo e nove in una Rsa di Codogno. Strutture in cui, secondo i dati in possesso di Ats, c'erano già pazienti Covid-19 tra gli ospiti: rispettivamente 31, 9 e 8. Ai 28 si aggiungono altri 20 positivi al Covid-19 trasferiti al Palazzolo, non nei reparti della Rsa ma in un reparto separato dedicato alle cure intermedie.

I pazienti non positivi al Covid-19 dimessi dagli ospedali e trasferiti nelle Rsa (circa 25 su 160) sono stati invece quasi 130 tra il 18 marzo e la metà di aprile, ma sono ancora in corso gli approfondimenti per capire se questi pazienti avessero ricevuto il tampone e se le Rsa di destinazione avessero già pazienti Covid-19 al loro interno.

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