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Il pronto soccorso covid del San Raffaele è vuoto, ha detto Zangrillo

Per il momento non è chiaro come si muoverà il contagio nelle prossime settimane

Poche parole ma pungenti. "Cari signori giornalisti, questa mattina il Pronto Soccorso Covid-19 del San Raffaele è vuoto. Vaccini, ricerca e soprattutto cure corrette e tempestive fanno la differenza". È quanto ha scritto su twitter nella mattinata di venerdì 30 aprile Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano.

E negli ultimi giorni sta diminuendo la pressione sugli ospedali della Lombardia. Una discesa lenta ma costante, come si evince dai bollettini che ogni pomeriggio vengono resi noti dal Ministero della Salute. Anche l'ultimo aggiornamento di giovedì fotografava una situazione in miglioramento: nelle strutture sanitarie della Lombardia ci sono 4.154 malati covid, 557 in terapia intensiva, 3.597 nei reparti, praticamente 128 in meno rispetto a mercoledì. Un anno fa la situazione negli ospedali lombardi era più grave: nelle strutture c'erano 7.754 malati covid, 634 in terapia intensiva e 7.120 nei reparti.

Come si muoverà l'epidemia nelle prossime settimane

Non è ancora chiaro, tuttavia, come si muoverà la situazione nei prossimi giorni e settimane. La curva dei contagi potrebbe risalire dopo le riaperture. Lo sostiene Emanuele Catena, primario di Terapia intensiva dell'ospedale Sacco di Milano, che nella mattinata di giovedì 29 aprile è intervenuto a 'Buongiorno' su Sky Tg24. "Secondo me, il periodo tra fine maggio e i primi 15 giorni di giugno sarà il più delicato. Pagheremo probabilmente le conseguenze di queste riaperture, giustificate, ma sicuramente precoci rispetto ai dati epidemiologici".

"Non so dire, se questo si verificherà, quale sarà la reale pressione sugli ospedali e soprattutto sulle terapie intensive — aveva aggiunto il primario del Sacco — Comunque ritengo che sarà un evento probabile più che possibile". In merito all'ipotesi di un quarta ondata, "non me la sento più di parlare di ondate, ma di oscillazioni intorno a un valore — ha puntualizzato Catena —. Anche perché abbiamo visto che negli ultimi mesi i casi scendono, ma non sono mai andati a zero. Ma alla fine il coronavirus ha i giorni contati e la pressione vaccinale avrà il sopravvento".

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